FP-45, la pistola lowcost dei partigiani

La FP 45 Liberator era un’arma che particolarmente sfruttata dalla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale; quest’arma era a buon mercato ed era tra quelle lanciate sul mercato dalla JPWC che, appunto, cercava di realizzare arme economiche.

L’idea venne all’ingegnere George Hyde che lavorava presso la General Motors. L’ingegnere seguì alcuni precedenti progetti e così la realizzazione delle prime cinque pistole avvenne nel maggio del 1942. Il mese dopo, accettarono il progetto e iniziò la produzione in serie. Da subito capirono l’esigenza di creare un manuale di istruzione e ne scrissero uno da accompagnare alla consegna delle armi. La costruirono attraverso la tecnica della lamiera stampata, utilizzata le munizioni del calibro 45. Dato le sue dimensioni e il peso ridotto, era facilmente trasportabile e non gravava sugli spostamenti dei partigiani, poteva resistere fino a cinquanta colpi.

Lo scopo era quello poi di paracadutarle ai partigiani, impegnati a combattere contro la dittatura nazista.

Il progetto andò a buon fine e già dal 1943 iniziarono a paracadutare le prime armi; ogni consegna era corredata da manuali, che ne spiegavano il funzionamento, e, ovviamente, alcune scatole di cartucce.

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