La gemma nella roccia. Il monastero di San Benedetto a Subiaco, fra arte e storia

In prossimità di Subiaco, ingemmato nel monte Taleo, sorge il monastero di San Benedetto, conosciuto anche come Santuario del Sacro Speco. Si tratta di un antico edificio monastico che da secoli custodisce uno dei luoghi più preziosi per la regola benedettina, ovvero la grotta dove il Santo trascorse la sua vita eremitica agli albori del VI secolo. Solo attraverso il periodo di solitudine il giovane Benedetto, infatti, maturò la profonda spiritualità che lo condusse a fondare le prime comunità monastiche lungo la valle del fiume Aniene.

La struttura

La grotta divenne luogo di culto già a partire dal VI secolo. Fu ben presto di ispirazione anche per espressioni artistiche, le cui più antiche tracce risalgono all’VIII secolo. Sarà solo con l’XI, tuttavia, che avrà inizio la costruzione che ancora oggi fa mostra di sé nel panorama. L’opera, straordinariamente in equilibrio con la roccia che la ospita, è sorretta da nove maestose arcate, di cui alcune ogivali. Al suo interno cela un complesso schema di ambienti, cappelle e piccole chiese. Le pareti sono ricoperte da preziose decorazioni a fresco, che parlano la lingua pittorica di epoche differenti. Dalle figure bizantine di VIII secolo, al ritratto di San Francesco risalente al 1223, la prima raffigurazione fedele del Santo, fino agli splendidi affreschi rinascimentali delle scuole senese e umbro-marchigiana. L’immagine di Francesco d’Assisi è oggetto di particolare riguardo. Questa è stata realizzata dopo soli tre anni dalla morte del giovane, il quale è, infatti, raffigurato senza stimmate e aureola.

Attualmente il monastero si compone di due chiese sovrapposte, corredate da una moltitudine di piccole cappelle, che seguono l’andamento della parete rocciosa. Dalla chiesa inferiore è possibile accedere alla grotta che ospitò la fuga mundi del giovane Benedetto da Norcia.

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