Olevano Romano nella storia. Dalla fondazione alle ispirazioni ottocentesche

Alle pendici del monte Celeste sorge il piccolo comune di Olevano Romano, celebre per la produzione del pregiato vino “Casanese”, derivato dalla coltivazione dell’uva autoctona. Oltre ai prodotti della terra la città può vantare una lunga storia, che ha origine in tempi antichi. Il primo centro abitato risale probabilmente al VI a.C., come testimonierebbe l’imponente cinta muraria in opera poligonale, immediatamente fuori dal paese. I resti mostrano ancora gli originali blocchi di dimensioni imponenti, ricavati squadrando rozzamente la pietra locale.

L’aspetto attuale restituisce le forme di una trasformazione medievale e, infatti, è proprio in quel periodo che la città inizia ad assumere rilievo. Diviene “castrum” e con tale nome compare in un atto di vendita, risalente al 1232. Il documento regola il passaggio del centro da Papa Gregorio IX a Oddone Colonna, che ne diviene il nuovo signore. A questi anni risale l’edificazione del celebre Castello, eretto su un alto sperone di roccia calcarea.

Al dominio dei Colonna, nei secoli, si sostituì dapprima quello di Roma, che emanò nel 1364 i propri statuti cittadini, e in seguito quello degli Orsini, per volere di Papa Bonifacio IX. La storia di Olevano Romano, tuttavia, continua ad essere costellata da passaggi di potere, fino a giungere nelle mani del principe Camillo, sposo di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Egli ne fu l’ultimo signore.

Olevano Romano nella storia. Dalla fondazione alle ispirazioni ottocentesche

Nel XIX secolo il suo fascino romantico e lo splendore lussureggiante del bosco della Serpentara attirarono innumerevoli pittori e scrittori nordeuropei, impegnati nelle tappe del Grand Tour. Proprio il celebre querceto divenne fonte di ispirazione per le illustrazioni della Divina Commedia, a cura di Gustave Dorè.