Tracce vichinghe a Venezia

Tutti noi abbiamo studiato a scuola la popolazione vichinga; quel popolo, originario della Germania settentrionale e dei paesi scandinavi, che invase gran parte dell’Europa, compresa l’Italia. Sembrerebbe infatti che ne sia rimasta traccia anche in Grecia e lo possiamo dedurre attraverso alcune iscrizioni riscoperte nella città di Venezia. A Venezia, tra le città più affascinanti e ricche di storia, possiamo ammirare il Leone, simbolo noto della città veneta. Ce ne sono diversi, ma forse quello più ricco storicamente è quello del Pireo.

Leone del Pireo. Foto di Asatruar. Wikipedia.
I vichinghi a Venezia

Il leone del Pireo è chiamato così perché originariamente la statua si trovava, appunto, nel porto ateniese del Pireo. Fu portato a Venezia, nell’Arsenale, come bottino di guerra dalle truppe del comandante navale  Francesco Morosini nel 1687 durante la guerra contro l’Impero Ottomano. Già nella sua sistemazione originaria era un simbolo molto noto fin dall’antichità, tanto che lo troviamo menzionato nel I e nel II secolo. La statua è alta circa tre metri e rappresenta il felino seduto, in una posa maestosa; la sua gola è cava e dietro era presente un’imboccatura che ha fatto presumere che fosse una fontana. Se tutto questo non bastasse, al lato sono presenti delle iscrizioni che per lungo tempo furono oggetto di dibattito. Nonostante i veneziani le avessero notato abbastanza velocemente, l’alfabeto destò molti dubbi; fu solo nel XIX secolo che s’identificò nell’alfabeto runico grazie allo studioso danese C. C. Rafn.

Dettaglio delle rune. Foto di Asatruar. Wikipedia

L’alfabeto runico, infatti, è la lingua scritta dei vichinghi e della quale troviamo tracce nei luoghi conquistati. Secondo lo studioso Rafn, le incisioni sul Leone del Pireo furono realizzate dopo l’ordine del re di Norvegia Hardald III, il quale, dopo essere stato esiliato a Costantinopoli, divenne capo di alcune truppe dell’esercito bizantino e riuscì a conquistare anche Atene. E proprio in quest’occasione che avrebbe fatto incidere alcune frasi sul Leone. Qual era però il significato? A oggi purtroppo non lo sappiamo con precisione a causa dell’usura del marmo che le rende, in alcuni parti, illeggibili. Tuttavia molti studiosi immaginano che si tratti di un elogio alla conquista di Atene.

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