Le chiese scomparse nel territorio di Vicovaro

Uno studio del Prof. Alberto Crielesi

San Pietro vecchia

Il Nibby, nella sua “Analisi storico-topografica antiquaria della carta de’dintorni di Roma”, sostiene che una primitiva chiesa dedicata a S. Pietro era stata voluta, secondo Anastasio Bibliotecario, da Papa Simmaco (498-514) agli inizi del VI secolo nei pressi di Tivoli, nel fondo Pacciano. Secondo altre fonti la chiesa, prima della nuova costruzione ad opera dei Bolognetti, sarebbe stata ricostruita già nel XVII secolo. Si trovava presso l’arco don Mauro, in asse con l’ingresso del castello, in posizione immediatamente retrostante il principale asse viario del paese, l’attuale via dell’Archivio.

Santa Lucia

Un riferimento alla chiesa di S. Lucia è presente nella Bolla d’Innocenzo III del 1213. Dipendente dall’Abbazia di S. Cosimato e nel XVI secolo dalla chiesa di S. Salvatore, era situata nel centro storico di Vicovaro in Piazza dell’Areo, al di sopra delle mura poligonali. Fu demolita dopo il 1668; a seguito di ciò la statua della santa fu trasferita nella chiesa di San Pietro.

San Silvestro

Tracce dell’abside della chiesa di S. Silvestro, presso l’omonima piazza, sono visibili in un’abitazione privata.

(foto dell’autrice-abside semicircolare della chiesa di S. Silvestro)

 (foto dell’autrice-Piazza S. Silvestro)

È citata in diversi documenti medievali che la identificano come chiesa parrocchiale con altare maggiore dedicato a S. Silvestro, altare laterale dedicato a S. Michele e adornato con la statua lignea di S. Isidoro Agricoltore, oggi conservata presso la chiesa di S. Salvatore.

San Nicolò

Della chiesa di S. Nicolò, di cui non conosciamo la localizzazione, rimane il toponimo “Contrada S. Nicola”, presente in antichi documenti. È citata nei documenti fino al XVI secolo come “unita et incorporata” alla chiesa parrocchiale di S. Pietro.

Santa Maria (arcipretura)

Anche questa di difficile la localizzazione, la chiesa di S. Maria nel XIII secolo è citata come chiesa arcipreturale retta da un certo Bodo di cui rimane traccia in un sigillo rappresentante la Natività con il committente orante e la legenda: “Bodo arciprete di S. Maria di Vicovaro”. A partire dal XVI secolo non si hanno più notizie in merito.

San Vito

L’edificio dedicato a S. Vito, situato sull’omonimo colle ed edificato su ruderi di epoca romana, si presentava con volta a botte, altare unico e pareti dipinte. Nella facciata si aprivano una porta e due piccole finestre. In documenti risalenti alla metà del XVII secolo è citato come “juspatronato della eccellentissima Casa Orsina” del ramo di Licenza e Roccagiovine.

Santa Eufemia

La chiesa rurale di S. Eufemia sorgeva ai confini con il territorio di Castel Madama. Anch’essa citata nella suddetta Bolla di Innocenzo III del 1213, come pertinenza dell’Abbazia di S.Cosimato, viene ricordata in altri documenti successivi. Fu utilizzata come ricovero per animali nella metà del XVI secolo.

San Pietro a Saccomuro

La chiesa di S. Pietro in località Saccomuro consisteva in un edificio molto modesto costruito sui resti della villa romana in località Mammalocchi. Proprio in questa chiesa alcuni storici hanno voluto identificare la basilica dedicata a S. Pietro che i nobili Albino e Glafira avrebbero donato a Papa Simmaco. La chiesa è menzionata in una divisione tra gli Orsini risalente al 5 gennaio 1288. Nel XVI secolo l’edificio in rovina risulta pertinente alla ” tenuta di Saccomuro”.

Santa Maria in Pesale o Santa Maria in Fundo Rubeto

S. Maria in Pesale o S. Maria in Fundo Rubeto è menzionata nei documenti medievali e situata in località Quarto del Piano. L’edificio a navata unica ed abside era stato eretto sui ruderi di una villa romana. Potrebbe essere identificata con la chiesa di S. Maria citata nello Statuto di Saccomuro del 1311.

Santa Maria Vecchia

S. Maria Vecchia, costruita su ruderi di epoca romana, era situata in località detta “Lo Stazio” o “Fonte dell’Olmo” a sud del bivio della Licinese, lungo la via per Roccagiovine. Alla fine dell’Ottocento nel sito occupato dalla chiesa rurale furono rinvenute iscrizioni ed un sarcofago andati distrutti.

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