La chiesa dei SS. Cosma e Damiano a San Cosimato

Dal duecento ad oggi

Collocata all’interno del complesso conventuale di San Cosimato ed edificata sui resti di antiche mura romane in opera quadrata interpretate come sostruzioni dell’antica via Tiburtina Valeria, la chiesa dedicata ai santi medici Cosma e Damiano ha subito nel tempo numerosi interventi. Ai primi del ‘700 risale la riedificazione della parte superiore della facciata, realizzata in intonaco, dovuta alla necessità di ricavare uno spazio per il coretto nella zona al di sopra del portico.

Il portico

Quest’ultimo, realizzato alla fine del XV secolo con tre fornici suddivisi da semicolonne, in concomitanza con i restauri del convento ad opera degli ambrosiani, è stato addossato alla facciata duecentesca.

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All’interno del portico sono presenti gli affreschi realizzati nel 1670 dal pittore vicovarese Antonio Rosati raffiguranti la nascita di San Cosimato, fondata da un imperatore Carlo dopo la vittoria sui Saraceni.

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Gli interni della chiesa

All’interno la chiesa presenta una navata unica terminante con un altare maggiore e si articola rispettivamente in cinque cappelle a sinistra (c. della Madonna del Carmine, c. dell’Immacolata, c. del Trittico, c. di Sant’Antonio, c. della Santa Croce) e una a destra (c. Orsini o di Sant’Anna).

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La cappella della Madonna del Carmine

La cappella della Madonna del Carmine è affrescata sulla volta con figure di angeli e  Spirito Santo. Sull’altare, una transenna marmorea risalente ad un periodo compreso tra la fine del XII e il XIII secolo, presenta scolpita una scena dell’Apocalisse.

La Cappella dell’Immacolata

La cappella dell’Immacolata è introdotta da un portale in marmo bianco rinascimentale con stipiti scolpiti con motivi a candelabro.

La cappella del Trittico

La terza cappella sulla sinistra deve il suo nome al Trittico dell’altare risalente al 1868 e raffigurante San Francesco, San Leonardo e Santa Caterina d’Alessandria.

La cappella di Sant’Antonio

La quarta cappella è dedicata a Sant’Antonio da Padova, la cui statua è contenuta nella nicchia dell’altare. La volta a padiglione rinascimentale presenta una ricca iconografia. Le figure dei quattro dottori della chiesa occidentale (Sant’Agostino, Sant’Ambrogio, San Girolamo e San Gregorio) sono affiancate dai simboli dei quattro evangelisti (vitello, aquila, leone e angelo). Sono inoltre presenti tre lunette per lato, decorate come finestre, su cui si affacciano le sante martiri e vergini con gli attributi che le caratterizzano. A sinistra Sant’Agnese con un agnello, Sant’ Agata che mostra i segni del suo martirio, Sant’Anatolia o Santa Barbara con un calice contenente un serpente. A destra Caterina d’Alessandria con la ruota uncinata; un’altra vergine, forse Santa Cristina, con freccia e libro verde e Santa Apollonia con la tenaglia.

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Nella parte interna dell’arco d’accesso alla cappella campeggiano invece le figure dei Santi Pietro e Paolo.

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La Cappella della Santa Croce

La cappella della Santa Croce, realizzata tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, è stata affrescata alla fine del XV secolo. Presenta una volta a crociera in stile gotico cistercense con ingresso ad arco ogivale, nella cui parte interna sono rappresentati a destra Sant’Antonio Abate con il bastone, un libro, un piccolo maiale ai piedi ed il fuoco; a sinistra Sant’Apollonia con una coroncina verde, veste gialla e gli attributi del martirio.

All’interno si intravede San Giovanni con l’aquila, mentre gli altri evangelisti con i rispettivi simboli sono purtroppo andati perduti. Infatti la cappella, dapprima riservata a sepoltura, fu successivamente utilizzata come uno spazio di raccordo tra la chiesa e il convento. Questa seconda destinazione d’uso ha comportato la realizzazione di diverse aperture che hanno danneggiato gli affreschi.

Nella parete di sinistra è rappresentata la scena del ritrovamento della “vera croce”, mentre a destra la crocifissione con la Vergine addolorata e San Giovanni.

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La cappella Orsini o di Sant’Anna

La cappella a destra della navata fu commissionata dal vescovo di Tivoli Mario Orsini, in ricordo della propria antenata Giulia e realizzata nel 1629. Nella parete di destra il cenotafio a Giulia Orsini è sormontato da una piccola nicchia che ospitava il ritratto della nobildonna, accompagnato dallo stemma degli Orsini. Di fronte alla lapide si trova un altare incassato con un pala settecentesca che raffigura Sant’Anna mentre educa la Vergine alla presenza di San Gioacchino.

L’altare maggiore odierno, realizzato nel 1694 e dono del conte Paolo Bolognetti, presenta al centro un grande crocefisso in legno e ‘pastiglia’ e ai lati le statue dei Santi Cosma e Damiano.

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