Manuel Noriega: storia di un dittatore.

Conosciuto da tutti come faccia d’ananas, a causa del suo visto pieno di cicatrici, Manuel Noriega è stato un generale e dittatore panamense dal 1983 al 1989.

O. Torrijos. Wikipedia.

Nato l’11 febbraio del 1934, fin da giovanissimo intraprese la carriera militare alla scuola per cadetti di Lima per poi finire i suoi studi presso quell’americana di Fort Benning, in Georgia. Dopo essersi diplomato, entrò nel 1967 nella guardia nazionale, dove l’anno successivo lo promossero tenente.  In quest’anno ebbe un ruolo decisivo nel colpo di stato contro il governo di Panama, tenuto da A. Arias; insieme al suo “mentore” Torrijos -come lo definì Noriega stessa-, avevano già provato un attentato  l’anno precedente.  Una volta preso con la forza il potere, Torrijos affidò il comando dei servizi segreti al suo allievo con lo scopo specifico di sedare le rivolte, e quindi i rivoltosi, nell’ovest dello Stato che da mesi si stava battendo contro quest’ultimo golpe.

Manuel Noriega: storia di un dittatore.

Nel 1981, però, Torrijos morì in un incidente aereo ancora da chiarire, al suo posto venne R. Dario Paredes, il quale lo nominò, con evidenti pressioni morali e fisiche, capo di stato maggiore nel 1983. Fin da subito, Noriega cercò di intrattenere rapporti diplomatici con gli Stati Uniti, tanto da porsi come intermediario per gli Usa con Fidel Castro. Inoltre, se questo già non bastasse, creò a Panama alcuni canali di finanziamento per gli Stati Uniti durante l’occupazione del Nicaragua. I loro rapporti dunque erano molto stretti, tanto che  Noriega sembra fosse tra gli stipendiati della CIA fin dagli inizi degli anni Settanta.

L’arresto del generale. Wikipe

Nel 1984 a Panama si tennero finalmente le elezioni presidenziali ( le prime dal 1972), vinse il candidato sponsorizzato sia dagli americani sia da Noriega stesso: N. A. Barletta. Ed è proprio in occasione di queste elezioni che i rapporti del generale panamense con gli USA s’interruppero, quando la DIA lo accusò di essere un trafficante di droga e di armi. Il neopresidente chiese così subito le dimissioni del generale, ma questo rifiutò.

Da questo momento a Panama si aprì una stagione tumultuosa e di rivolte che culminarono con elezioni presidenziali del 1989 quando si candidò e perse contro il candidato, appoggiato, ancora una volta dagli americani, G. E. Galimany. Inutile dire che Noriega non accettò il risultato e così le sue truppe misero a ferro e fuoco l’intero Stato. Il generale dichiarò lo stato  di guerra contro gli Stati Uniti, rompendo, come si può immaginare, ogni rapporto diplomatico.

L’arresto e la morte

Dopo vari tentativi di rappacificazione, gli USA invasero Panama con 27.000 soldati il 20 dicembre del 1989 con l’operazione denominata Just Cause. Le perdite di civili furono elevatissime: le stime concordano su una cifra esorbitante. Sembra che quasi 3000 persone perirono durante questi mesi di colpo di stato.

Arrestato, lo condussero negli Stati Uniti per il processo. Il processo si aprì però sotto una cattiva stella: cambiarono l’impianto accusatorio molte volte e molti testimoni, forse per paura, ritrattarono. Nonostante i capi d’accusa fossero otto, lo condannarono a quaranta anni di prigione e non all’ergastolo come l’opinione pubblica s’immaginava. Qualche anno dopo, lo stato di Panama provò a chiedere l’estradizione, ma senza alcun risultato; la concessero alla Francia, la quale aveva condannato Noriega per alcuni reati, tra cui il riciclaggio di denaro.

Rientrò a Panama nel 2011, dopo dieci anni in Francia. Si ammalò poco dopo e nel 2017 morì.

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