Romano d’Ezzelino, comune vicentino, citato da Dante nella Divina Commedia

Uno scorcio del territorio di Romano d’ Ezzelino

Romano d’Ezzelino in provincia di Vicenza ai confini con quella trevigiana nel Medioevo a causa, di personaggi che vi hanno abitato era molto famoso. E un territorio verdeggiante. Le due colline offrono sentieri per passeggiate e una natura incontaminata.

Quello che rende interessante Romano d’Ezzelino, oltre all’ambiente naturale è il fatto che viene citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia.

Ezzelino III da Romano fu un terribile condottiero

Durante il medioevo signore assoluto di questo territorio e in gran parte del Veneto fu Ezzelino da Romano, detto il Terribile, un autentico tiranno sanguinario originario di Onara, una frazione del comune di Tombolo, in provincia di Padova. Con la forza ottenne il dominio di quasi tutto il territorio. I suoi possedimenti arrivavano fino a Verona.

Valoroso, audace e spietato nella sua volontà di dominio, capace di crudeltà per rimediare ai pericoli continui che lo circondavano. Dovette combattere, infatti, sanguinose battaglie con numerose perdite di militari e familiari.

Sordello e Cunizza, in un dipinto di Federico Faruffini, Pinacoteca di Brera, Milano

Ezzelino da Romano aveva una sorella Cunizza che venne  raffigurata come una donna dai costumi spregiudicati e libertini in campo amoroso, successivamente ravvedutasi e dedita a una vita pia e ad opere di carità . Questo spiega il suo destino ultraterreno nel poema di Dante.

Dante Alighieri inserisce Cunizza da Romano, che forse conobbe di persona quando, ormai anziana, viveva in Toscana, nel Canto IX del Paradiso, collocandola nel cielo di Venere fra le anime che vissero sotto l’influsso del «bel pianeta che d’amar conforta». Probabilmente grazie ai suoi modi gentili, la inserì in un passo della Divina Commedia, nel Paradiso. Quando in compagnia di Beatrice attraversava il cielo di Venere (canto IX, versetto 25).

“In quella parte della terra prava Italica,
Che siede intra Rialto e le fontane di Brenta e Piava
Si leva un Colle e non s’urge molt’alto,
là dove scese già una facella
che fece alla contrada molto un grande assalto”

Il sommo Poeta Dante Alighieri

Anche Ezzelino da Romano, considerato il personaggio sanguinario e crudele, non poteva mancare nella Divina Commedia. Venne ricordato da Dante, ma all’Inferno, relegato fra i dannati nel 7° cerchio nel canto XII. Con questi versi: “E quella fronte ch’al ‘l pel così nero è Azzolino”.

Romano d’ Ezzelino. Colle Dante. La Torre venne eretta nel 1827 progettata da Giovanni Zardo, discendente dei Canova.

 

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