La rivolta di Munster

A metà del Sedicesimo secolo, in Europa esplose un movimento religioso che sconvolse il Cattolicesimo; l’avvento del Protestantesimo causò numerosi scontri, non solo tra le due parti in causa, ma anche tra gli stessi appartenenti alla nuova religione. Tra i nuovi fedeli si diffuse un credo nuovo che, pur rimanendo nell’ambito della Riforma protestante, se ne distaccava: l’Anabattismo. Questo si differenziava dall’ambito protestante innanzitutto per la netta separazione tra Stato e Chiesa e per il categorico rifiuto del sacramento del battesimo agli infanti in favore, invece, di quello dei credenti.

L’Europa negli anni dell’inizio della Riforma protestante. Wikipedia.
La rivolta di Munster

A causa proprio di queste profonde diversità, molti anabattisti si rifugiarono nella città di Munster, sede di un principato ecclesiastico, nella quale la borghesia mercantile la faceva da padrona. L’arrivo degli anabattisti si tradusse per i contadini e i ceti meno abbienti con la speranza di migliorare la loro condizione sociale; infatti, nessuno del clero riuscì a fermare la predicazione protestante che nel 1532 si sparse per la città, tanto che, alla fine, dello stesso anno ogni cattedrale aveva un pastore protestante. Ed è proprio in questo clima che iniziò la forte migrazione degli anabattisti verso Munster.

Bernhard Knipperdolling. Wikipedia.

Una situazione così instabile non poteva che degenerare e infatti questo accade qualche tempo dopo con l’arrivo di due “ profeti”, Gerrit Boekbinder e Giovanni di Leida  nella città. Si crede infatti che nell’anno successivo al 1533 furono celebrati quasi mille battesimi; fu lo stesso Martin Lutero che mise in guardia il consiglio della città. Il riformatore tedesco credeva infatti che la situazione fosse, non solo esplosiva, ma che si allontanasse anche dai principi della Riforma, poiché, secondo lui, il passo che intercorreva tra la tolleranza e il fanatismo era già stato oltrepassato.

L’8 gennaio dello stesso anno Gerrit Boekbinder e Giovanni di Leida annunciarono che l’ira di Dio si sarebbe scagliata contro la città tedesca; questo provocò un’isteria di massa e una fuga precipitosa dei cattolici e protestanti. Gli unici che rimasero furono quindi gli anabattisti che Lutero aveva definito fanatici. In pochissimo tempo, riuscirono a prendere il controllo della

Jan van Leiden. Wikipedia.

città con lo scopo di farne la “nuova” Gerusalemme.

Obbligarono la cittadinanza  a convertirsi alla loro religione e, chi si rifiutava, era condannata a morte. I capi della rivolta si riunirono in una sorta di consiglio teocratico e imposero la comunanza di beni e donne tra i fedeli. Inoltre, applicarono quelli che, secondo loro, doveva essere i riti di purificazione, come liberarsi di letture travianti, ad esempio.

Gli anabattisti dopo Munster

Questa teocrazia però aveva vita breve; in molti li iniziarono a considerarli come semplici ribelli e per questo, gli eserciti congiunti di cattolici e protestanti scatenarono contro di loro una violenta rivolta che portò al massacro soprattutto dei cittadini. La città ben presto arrivò alla stregua,  si arrese, facendo arrestare i leader religiosi.

Questa rivolta però segno una profonda ferita nel movimento degli anabattisti che da questo momento non assunsero più cariche politiche.

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