John Leonard, l’uomo che sfidò la Pepsi per un jet militare

Davide sfida Golia. Una storia che si è sempre ripetuta nel corso delle civiltà umane. Si va dalle vittorie sul campo di battaglia dove piccoli eserciti hanno sbaragliato imponenti armate a impensabili battaglie legali.

Quella che narreremo in questo articolo è la storia di John Leonard, l’uomo che portò in causa la PepsiCO.inc a seguito di un concorso a premi. Il processo che ne seguì è conosciuto come Leonard v.Pepsico Inc. Esso si svolse nel 1999 con l’intento di ottenere un riscatto per i sette milioni di  punti della campagna promozionale “Drink Pepsi get stuff!” raccolti da Leonard, con la convinzione di ottenere un jet militare.

La campagna promozionale infatti aveva lasciato credere che al raggiungimento di 7.000.000 punti Pepsi, il fortunato collezionista avrebbe ottenuto un jet McDonnell Douglas-BAE AV- 8B Harrier II. Aereo che all’epoca aveva un valore di circa 33,8 milioni di dollari. L’azienda si difese che si trattava di una campagna pubblicitaria umoristica e che mai avrebbe potuto realizzare il desiderio di Leonard.

Il concorso

La multinazionale americana PepsiCO, già affermata a livello mondiale negli snack e bevande lanciò una massiccia campagna pubblicitaria chiamata “Drink Pepsi get stuff”. Nello spot comparivano alcuni dei premi come magliette, giubbotti ed occhiali da sole con il relativo punteggio da raggiungere per ottenerli in sovrimpressione. Nel medesimo spot la scena si spostava nei pressi di una scuola dove tre ragazzi stupiti alzavano gli occhi al cielo avvistando un jet militare. L’aereo recante il logo della Pepsi atterrava verticalmente in un giardino lì accanto denudando un professore a causa delle forti correnti d’aria innescate. Una voce fuori campo recitava “Ora più Pepsi bevi, più grandi cose otterrai”. Dalla cabina del jet usciva uno dei ragazzi precedentemente comparsi nello spot esclamando “Certo è meglio dell’autobus”. A quel punto compariva una scritta in sovrimpressione che recitava “HARRIER FIGHTER 7,000,000 PEPSI POINTS”, ossia “caccia Harrier, 7 000 000 di punti Pepsi”.

Per ottenere il premio più piccolo bastavano appena 15 punti, inviandoli in busta chiusa e aggiungendo 10 centesimi di dollaro per ogni punto mancante, per il raggiungimento di premi superiori e 10 dollari per le spese di spedizione e gestione. Il regolamento non riportava nessun limite per l’acquisto dei punti.

Grazie a questo stratagemma, il 24enne John Leonard di Lynnwood nello Stato di Washington, dopo aver raccolto i soldi necessari con l’aiuto di 5 investitori, inviò all’indirizzo preposto 15 punti Pepsi allegando un modulo d’ordine per il “jet Harrier” ed un assegno da 700.008, 50 dollari. La data della missiva riportava il 27 marzo 1997.

La PepsiCo quando ricevette l’ordine rispose con una lettera dove spiegava che l’aereo non faceva parte della promozione e non era neanche presente nel catalogo dei premi. La comparsa del jet nello spot pubblicitario era finalizzata soltanto a renderlo più spettacolare e accattivante. L’azienda offrì a Leonard di corrispondere l’intera cifra in buoni denaro, ma il giovane respinse l’assegno. John decise che avrebbe portato in tribunale la multinazionale accusandola di inadempimento contrattuale e truffa.

Il processo

Inizialmente istruito in Florida, il caso venne dirottato alla corte distrettuale di New York, dove aveva sede la PepsiCo. La multinazionale si appellò alla norma federale di procedura civile n. 56 per far svolgere il processo con un rito breve. Leonard si oppose a una giuria federale, convinto che la giuria dovesse essere composta da giovani come lui della “generazione Pepsi”, per i quali l’ingannevole pubblicità avrebbe potuto costituire un’offerta.

Il 5 agosto 1999 il giudice Kimba Wood respinse le pretese di Leonard e negò il risarcimento . Tra le motivazioni il fatto che la pubblicità non costituiva con l’aereo un’offerta ai sensi del trattato Restatement (Second) of Contracts . Ovvero la corte ritenne che una persona sana di mente non poteva davvero pensare che un’azienda di bevande potesse cedere un aereo del valore di 33,8 milioni di dollari per una raccolta punti di soli 700mila dollari. L’iniziativa era palesemente scherzosa e mancava inoltre il contratto in forma scritta come previsto dallo statuto delle frodi.

Furono addotte altre motivazioni, tra cui l’inverosimilità che un ragazzino come quello dello spot potesse condurre un aereo da guerra senza  addestramento e parcheggiarlo davanti a una scuola. Così come appariva inverosimile il fatto che un aereo militare potesse essere convertito ad uso civile, annullando totalmente il suo potenziale militare. Inutile l’appello per il Secondo Circuito che Leonard  rivolse. Anche questa corte diede ragione al giudice Wood.

La PepsiCo aveva vinto, Davide era stato sconfitto. L’azienda continuò a mandare in onda lo spot pubblicitario modificando beffardamente il punteggio da raggiungere da 7 milioni a 700 milioni.

 

Il video dello spot è possibile vederlo qui

 

 

 

 

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