La chiesa di San Salvatore a Vicovaro

Piccolo tesoro da scoprire

Tra via dell’Archivio e Piazza Padre Pietro a Vicovaro, nei pressi della sede comunale, sorge la graziosa chiesa di San Salvatore.

Non stupisce il fatto che l’edificio sia costruito su resti di epoca romana, in quanto anche la suddetta via, che prosegue con via Corte Vecchia e via Marcantonio Sabellico, è una delle arterie più antiche del paese. A dimostrarlo è il gran numero resti di colonne e capitelli incastonati nelle mura delle case medievali, come riporta Antonio Nibby, illustre archeologo romano (1792-1839), nell’Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de’ Dintorni di Roma.

Proprio grazie alla sua antichità la zona ha rappresentato in passato, e in parte rappresenta ancora oggi, il cuore pulsante del paese: oltre alla presenza del Comune e di storiche attività commerciali, vi si svolge l’importantissimo culto di Santa Barbara, festeggiata il 4 dicembre, con il ballo e l’incendio della “Pupazza” e vi parte la processione notturna della Madonna di Loreto l’8 dicembre.

Antichi resti nei sotterranei

Nei sotterranei della chiesa, a circa sei metri sotto il piano di calpestio, è presente un arco a tutto sesto con nove cunei di “cardellino”, dal diametro di metri 1,60 e dallo spessore di cm. 59. Si tratta della pietra locale di cui esiste una cava presso gli Eremi di San Benedetto a San Cosimato e con la quale furono realizzate anche le mura poligonali nei pressi della Porta di Sotto. Dopo i resti di un secondo arco a sinistra, è presente un muro in reticolato di tre metri con tasselli di tufo nero, che tampona delle gallerie scavate nella roccia.

In epoca medioevale l’edificio fu poi dedicato a San Salvatore.

Descrizione dell’edificio

La chiesa presenta un corpo di fabbrica libero su tre lati; il lato corto corrispondente all’altare aderisce al all’edificio che si affaccia su piazza della Segreteria, che conserva ancora oggi i resti di costruzioni turrite risalenti al XII secolo. Da una di queste quattro torri angolari, sulle quali poggia l’edificio, è ricavato il caratteristico campanile “a vela”. Si tratta di una forma molto semplice in auge a partire dal periodo romanico e gotico e utilizzato per le chiese minori e in particolar modo per quelle francescane che dovevano limitare l’ostentazione di architetture troppo articolate.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

Il lato maggiore che dà sulla piazza, libero da costruzioni, permette, attraverso una finestra, di far penetrare la luce naturale, assieme a quella che si apre sul fronte principale, appena sotto il timpano.

L’accesso all’edificio avviene sul lato corto attraverso un portale bugnato ligneo, incorniciato da blocchi lisci in peperino e sormontato da una lunetta modanata, a sesto ribassato.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

Il piano di calpestio della chiesa si trova ad una quota superiore rispetto al piano stradale ed è raggiungibile attraverso dei gradini di travertino.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

Il prospetto principale presenta uno stile assai modesto, semplicemente intonacato e con una modanatura in prossimità degli angoli a mo’ di paraste.

Il tetto a doppia falda sostenuta da capriate lignee è realizzato con tegole del tipo “coppo-pianella” con un timpano in facciata composto da due spioventi posti ad una quota più alta delle falde ed una cornice ad arco modanato.

 (Archivio Cultura Vi.Va. aps)

La chiesa si presenta ad aula unica, con due cappelle laterali con volta affrescata sulla sinistra e una, meno profonda delle altre due, sulla destra. Quella in stile gotico, l’odierna “Cappella di Loreto” per la presenza del simulacro della Madonna di Loreto, presenta con un’elaboratissima arcata polilobata in peperino scolpita alla maniera sulmonese e risalente alla prima metà del XV sec.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

L’altra cappella, sempre sulla sinistra, risale invece al XVI secolo.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

L’edificio è caratterizzato da una commistione di stili, dal gotico fino allo stile classico del XVIII sec.

La nicchia d’altare, decorata in stile classico, presenta semicolonne decorate con stucchi. Internamente, l’altare è decorato con colonne lisce e capitello ionico e la volta è a cassettoni, decorata a motivi floreali.

(Archivio Cultura Vi.Va. aps)

 

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