L’oratorio di San Pietro: uno scrigno artistico

Se visitiamo la provincia di Frosinone, non potremo non notare i pittoreschi borghi, frequentemente posti sulle colline laziali, e i numerosi edifici civili e religiosi presenti che testimoniano quanto antichi siano questi piccoli paesi. Alcuni di loro salteranno all’occhio per l’architettura e l’arte sontuosa; altri, invece, saranno più umili e modesti ma non meno interessanti. A Trevi nel Lazio, Comune appunto della Provincia di Frosinone, è presente un piccolo oratorio che passa quasi inosservato, ma che merita una visita sicuramente: l’Oratorio di San Pietro.

Dall’aspetto grigio è difficile da notare perché, nel corso dei secoli, è stato inglobato da altri palazzi e quindi oggi risulta, nella sua architettura, un po’ sacrificato, nonostante si trovi nella via principale, e dunque più frequentata, del paese.

L’oratorio di San Pietro: uno scrigno artistico

A una prima vista, dunque,  risulta anonimo, ma se ci soffermiamo appena un momento a osservarlo, noteremo subito i due tabernacoli posti nella facciata. Le due immagini, situate in due nicchie separate, rappresentano il Santo del paese, ossia San Pietro di Trevi. Eremita, era nato a Rocca di Botte ( Abruzzo) da dove fuggì per evitare un matrimonio combinato voluto dalla famiglia. Dapprima si fermò a Subiaco, poi Tivoli e infine a Trevi, dove condusse una vita da eremita, fatta di preghiera e contemplazione. Morì nel paese trebano nel 1052 circa e qui, nell’oratorio a lui dedicato, riposano ancora oggi parte delle sue reliquie. La prima costruzione risale a molto tempo dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1215, posarono il primo mattone nel 1685.

Esempi pittorici interni.

Oggi, l’Oratorio si presenta a un’unica navata con le volte a botte ( forma architettonica comune che era utilizzata per coprire soffitti rettangolari). Ai lati invece troviamo numerosi dipinti che raccontano ai fedeli e ai visitatori scene della vita del Santo. Come punto focale dell’architettura, si trova un gruppo scultoreo che rappresenta il Santo, il cui corpo è sorretto da un angelo. Non sappiamo il nome dell’autore, ma si può riconoscere l’influenza del Bernini, autore poliedrico che operò nella Roma seicentesca. Questa imponente opera è situata al centro di una nicchia in tipico stile seicentesco. Appena ai lati di questa, attraverso una piccola scala, è possibile accedere al luogo dove, secondo l’agiografia, morì il Santo e che oggi è ricordato attraverso un monumento ligneo.  San Pietro di Trevi è ancora oggi patrono del borgo e viene commemorato ogni 30 agosto.

Il gruppo scultoreo all’interno.

Nonostante il suo aspetto esteriore sia abbastanza “incolore”, al suo interno, per chiunque vorrà visitarlo, si aprirà un piccolo scrigno artistico e religioso. Le sue opere, sia pittoriche e scultoree, sono testimonianza dell’arte seicentesca e dello stile barocco che influenzò la maggior parte degli artisti, non solo italiani, ma anche europei.

Per altri esempi artistici trebani: https://www.prometeomagazine.it/2022/10/07/larte-spagnola-a-trevi-nel-lazio/

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