Serrone, il primo insediamento del popolo italico degli Ernici

Arroccato sul Monte Scalambra, nel Lazio, sorge il pittoresco borgo di Serrone. Già dal toponimo, si può intuire come la sua conformazione geografica sia legata visceralmente ai Monte Ernici dell’Appennino centrale. Serrone, infatti, deriva dal nome dei dorsi rocciosi delle montagne, nei quali si è poi sviluppato il paese.

Serrone, il primo insediamento del popolo italico degli Ernici

La storia di Serrone inizia con i popoli italici che per primi abitarono queste zone; furono, in particolare, gli Ernici che l’occuparono. Il loro territorio era principalmente compreso tra la Valle del Liri e la Valle del Sacco, entrambe oggi nella provincia di Frosinone.

Questo antico popolo italico si stabilì nella zona serronese a difesa dell’insediamento limitrofo di Anagnia, toponimo latino che indica, come immaginabile, la città di Anagni. Le prime zone occupate sono oggi riconducibili alla località Lesca, dove costruirono le prime abitazioni e delle quali sono rimaste alcune traccia.

I popoli italici, non solo quello degli Ernici dunque, sono ancora oggi oggetto di studio poiché sappiamo ben poco delle loro usanze e abitudini, basti pensare che molti di loro sono citati in alcune fonti storiografiche e in altre, invece, non sono menzionate. È il caso degli Ernici, i quali sono menzionati da Strabone, noto storico romano, il quale li cita come “vicini” dei romani, ma non da Polibio, studioso greco che, al contrario, non li menziona. È dunque molto difficile carpire informazioni su questi, essendo spesso dimenticati dagli storiografi antichi.

Abbigliamento tipico degli Ernic

Sappiamo però che gli Ernici, la cui origine del nome rimane ignota, all’epoca della Monarchia romana, si allearono con questi e con i Tuscolani durante la battaglia contro Veio. Veio era un’importante città etrusca che, durante il regno del terzo Re di Roma  Tullio Ostillio, combatté contro i Romani. Gli Ernici, in tale occasione e nella persona del loro comandante Livio Cispio, si distinsero per il loro coraggio tanto che per ringraziarli del loro supporto, i Romani intitolarono un colle Colle Cispio, oggi facente parte dell’Esquilino.

La sconfitta con Roma e la perdita di autonomia

Ciò ci fa presumere la loro importanza bellica strategica nello scacchiere antico, confermata dalla loro entrata nella Lega Ernica, durante il VI secolo a. C. quando i Volsci e i Sanniti iniziarono a minacciare i loro territori. Sempre secondo le fonti antiche, in particolare di quella di Dioniso di Alicarnasso ( storico e retorico greco) nel 503 a. C, Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma, istituì alleanze con i limitrofi popoli italici: avevano lo scopo di rafforzare il potere romano e assicurarsi, al contempo, anche un aiuto militare non indifferente.

Quando, però, nel 508 a. C fu cacciato, deposto e si rifugiò da Porsenna, re degli Etruschi, il settimo Re di Roma si rivolse agli Ernici in nome della vecchia alleanza; in un primo momento, questi rimasero fedeli all’alleanza con il popolo romano, ma poi aiutarono Tarquinio a rientrare a Roma e salire nuovamente al trono. Li fermò Aulo Postumio Albo Regillense, console romano, che li sconfisse nella battaglia del Lago Regillo, tra le prime leggendarie vittorie romane.

Da questa cocente sconfitta, gli Ernici, che avevano per primi abitato la zona serronese, persero pian piano la loro autonomia, fino al 306 a. C quando si rivoltarono contro Roma, perdendo una delle loro città principali Agnania, che fu ridotta a praefectura. Da questo momento, quindi, furono agglomerati dal popolo romano.

 

Per approfondire un altro popolo italico: https://www.prometeomagazine.it/2022/01/15/lantico-popolo-degli-aequi-a-bellegra/

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