La vera storia di Balilla
Ci sono figure che viaggiano tra mito e realtà, sappiamo poco o niente della loro vita, ma, forse, proprio per questo motivo rimangono nell’immaginario collettivo. È il caso della biografia di Gian Battista (Giambattista) Perasso, patriota genovese durante il Settecento.
La vera storia di Balilla
Ci sono figure che viaggiano tra mito e realtà, sappiamo poco o niente della loro vita, ma, forse, proprio per questo motivo rimangono nell’immaginario collettivo. È il caso della biografia di Gian Battista (Giambattista) Perasso, patriota genovese durante il Settecento.

Della sua biografia non rimangono tracce certe, conosciamo solo la sua data nascita, avvenuta a Genova nel 1735. Nonostante, quindi, le informazioni siano molto povere, molti storici identificano in questo giovane genovese con la persona che dette avvio alla rivolta contro gli occupanti dell’Impero asburgico, il 15 dicembre del 1746, durante la Guerra di Secessione austriaca. La rivolta scoppiò nel rione Portoria ( rione centrale della città). Perasso incitò quindi la popolazione a ribellarsi all’occupazione dei soldati austro piemontesi che in quel periodo occupavano la città. La miccia scattò con il lancio di un sasso contro i soldati che subito reagirono all’ “insubordinazione” del giovane poiché i soldati pretendevano che i cittadini li aiutassero a estrarre un pezzo di artiglieria dal fango, questo comportamento aggressivo causò la reazione di Perasso.
La sua esistenza è rimasta però a lungo oggetto d’indagine; l’identificazione del “salvatore” della città già all’epoca fu molto ardua. Solo nei primi anni dell’Ottocento, alcuni avanzarono l’ipotesi che si trattasse, appunto, del giovane Perasso: un genovese che era nato a Patrolongo di Montoggio. L’età e la descrizione fisica, riportata da alcuni testimoni, confermerebbe tale identità, sebbene non ci siano prove documentali a riguardo.
Precisamente dialettali
Il suo mito era però destinato a crescere: durante i moti risorgimentali, infatti, lo sfruttarano come icona patriottica e rivoluzionaria. Cento anni dopo, dunque, celebrarono finalmente la sua impresa

. Anche però durante il ventennio fascista, Perossa fu ricordato, soprattutto con la creazione dell’Opera nazionale Balilla.
A Perossa, il soprannome “Balilla” fu dato durante il Risorgimento: si tratta di una forma italianizzata del termine dialettale “Balla”, ossia “palla”, in riferimento al lancio del sasso. Secondo il mito risorgimentale, Balilla avrebbe dato avvio alla rivolta, con il celebre grido: “Chi l’inse?”. È un’espressione dialettale che significa “dare inizio a qualcosa”, quindi traducibile con “volete che inizi?”.
A questo punto, non è importante appurare la sua reale esistenza perché la figura di Balilla è già nell’immaginario degli studiosi del Risorgimento.
Se volete scoprire un’altra storia incredibile: https://www.prometeomagazine.it/2022/10/14/carlo-di-rudio-il-soldato-che-attento-a-napoleone-e-scampo-alla-little-big-horn/