La guerra dei ratti di Hanoy, una sconfitta francese

Il ratto, così come molte altre specie paradomestiche, segue da millenni le civiltà umane. La sua presenza, spesso indesiderata, è stata ed è tutt’oggi largamente combattuta. Questo animale fu infatti uno dei maggiori diffusori della peste e di altre terribili malattie che hanno gettato nel baratro del rischio di estinzione l’umanità.

La proliferazione dei ratti e i provvedimenti

L’episodio che andremo a raccontare si svolge nel 1902, ad Hanoi, nell’attuale Vietnam. All’epoca il territorio era insediamento francese ed i coloni cominciarono ad affrontare seriamente il problema della proliferazione di ratti.

I nuovi padroni avevano civilizzato quei territori arretrati, costruito palazzi e fognature. Proprio in quest’ultime i ratti avevano trovato dimora, in un ambiente perfetto, dove racimolare scarti organici e nidificare con tranquillità. Il problema però fu che i ratti non si limitavano a scorrazzare per le fognature, ma spesso risalivano dgli scarichi introducendosi nelle case dei ricchi coloni.

Hanoi primi anni del ‘900

I francesi determinati a debellare questa piaga organizzarono una vera e propria guerra, assoldando file di mercenari tra i locali, con il compito ingrato di pattugliare le fogne e uccidere quanti più ratti fosse possibile. Secondo le stime, la squadra che diede il via agli scontri uccise almeno 7.985 ratti solo nella prima settimana. Numeri che sarebbero cresciuti, perchè gli indigeni acquisendo esperienza sul campo di battaglia arrivarono a ucciderne fino a 20.114 in un solo giorno.

Lo stratagemma

Tuttavia ci si rese conto che nonostante i massacri giornalieri, la popolazione dei ratti non sembrava minimamente intaccata. Ne uccidevano 20.000, ma ne nascevano il doppio nello stesso giorno. L’amministrazione coloniale decise allora di estendere il diritto di caccia a tutta la cittadinanza, offrendo 1 centesimo per ogni coda di topo.

Se all’inizio il nuovo metodo sembrò funzionare, con il tempo si tornò punto e a capo. I funzionari francesi notarono diversi roditori che scorrazzavano privi di coda. Questo perchè i locali, dopo aver catturato il ratto amputavano la coda e lasciavano libero l’animale affinchè potesse figliare nuovamente, in un circolo vizioso che non avrebbe avuto mai fine. Addirittura alcuni abitanti imbastirono dei veri e propri allevamenti abusivi.

The Great Hanoi Rat Hunt Chao Hanoi

Alla fine la popolazione dei roditori divenne incontenibili e nemmeno a farlo apposta dopo un anno si verificò un’epidemia di peste bubbonica, seguita da una ancora più grave nel 1906. Il problema non fu risolto fino agli anni ’90 del secolo scorso ed ad Hanoi rimase in vigore una legge che vietata il consumo di carne di gatto. Nonostante il felino sia considerato una prelibatezza in quella regione, si decise di vietare il consumo delle carni affinchè potesse contrastare i roditori.

L’episodio è anche stato trattato in un fumetto che ripercorre le vicende di quegli anni.

 

 

 

 

Condividi