La Chiesa Parrocchiale di Olevano Romano

La Chiesa Parrocchiale di Olevano Romano

Olevano romano, città metropolitana di Roma, ha una storia molto antica, ancora oggi raccolta nei suoi Statuti: da questi è possibile avvincere molte date e riferimenti storici che ci permetto di tracciare la sua evoluzione. Ed è proprio negli Statuti che troviamo delineate le vicissitudini della Chiesa parrocchiale di Olevano Romano, la Chiesa di Santa Margherita.

Ne troviamo la prima menzione nel 1364, sebbene la sua fondazione sia stata antecedente a questa data. Si presume infatti che la costruzione sia iniziata nel corso del X secolo, ma in quell’anno, però, nel 1364, che assume il valore religioso e culturale di chiesa del paese, diventando dunque un punto di incontro spirituale.

Dipinto di Papa Martino. Wikipedia.

È dalla metà del XV secolo che iniziano le prime importanti e sostanziali ristrutturazioni: Papa Martino V concesse alcuni suoi fondi per ampliarne la struttura. Questo fu solo il primo intervento di una lunga serie, nei secoli successivi, infatti, i lavori di restauro e di ristrutturazione ne cambiarono completamente l’aspetto originale.

Il primo di questi, e di gran lunga più significativo, iniziò nel l’8 settembre del 1596. Durante questi lavori, la Chiesa fu ridotta in un’unica navata, accompagnata però da sette cappelle laterali, ognuna delle quali dedicata a un santo. Due di queste venerano Santa Patrona Margherita e San Francesco.  Inoltre collegarono l’oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento, posto in origine dietro la Chiesa, alla struttura centrale attraverso un arco.

Chiesa di Santa Margherita. Foto di Foto di Pietro Scerrato. Wikipedia.

Lo spazio recuperato, invece, lo riadattarono a presbiterio. In questo modo, non solo ottimizzarono gli spazi presenti ma li crearono di nuovi, aumentando la dimensione della Chiesa. Questa importante ristrutturazione è l’indizio dell’importanza crescente di questa parrocchia, poi confermato qualche tempo dopo dal cardinale Ottone di Waldburg che la elevò al rango di collegiata.

La Chiesa nei tempi moderni

Sebbene questo intervento abbia rivoluzionato il suo aspetto originario, non mancarono nemmeno interventi successivi, come nel Seicento, durante il quale costruirono la cantoria ( parte predisposta per l’organo).

Le sue vicissitudini però non si esaurirono qui: nell’Ottocento un fulmine, durante un temporale, danneggiò gravemente la facciata. L’arciprete di allora, Don Leopoldo  Bonuglia, decise di edificarla dalle fondamenta. Affidò il progetto all’architetto C. Sneider; i lavori iniziarono alla fine dell’Ottocento e terminarono all’inizio del Novecento.

Oggi, la sua facciata è identica a quella ottocentesca: divisa in due orizzontalmente da una cornice marcapiano, elemento architettonico puramente decorativo. Nella parte inferiore ci sono tre ingressi, uno centrale, posto esattamente al centro, gli altri due invece sono secondari. Nella parte superiore invece si trovano tre nicchie sormontate da un timpano a forma triangolare. All’interno, invece, l’ultimo intervento ha aggiunto una seconda navata.

Per approfondire la storia di Olevano Romano: https://www.prometeomagazine.it/2022/10/03/larchivio-storico-comunale-di-olevano-romano-uno-scrigno-bibliografico/

 

 

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