Le guerre della banana

All’inizio del XIX secolo, gli Stati Uniti occuparono vasti territori a Panama, Honduras, Nicaragua e nella Repubblica Domenicana.

L’inizio dei conflitti però è da ricondurre nella guerra ispano-americana del 1898 quando i due stati si scontarono sulla questione cubana.

Vignetta di propaganda a sostegno dell’intervento militare. Wikipedia.

Le motivazioni della guerra furono molteplici: in primis, gli interessi economici. Molte aziende statunitensi avevano, infatti, interessi economici nella produzione dei prodotti locali, come l’United Fruit Company che commerciava tabacco, banane e zucchero di canna.

Non mancavano però nemmeno gli interessi politici del governo americano. Le occupazioni servivano anche per mantenere la loro sfera d’influenza sulle zone occupate, soprattutto sul Canale di Panama che era un punto strategico per l’economica americana.

Il nome di queste occupazioni, dunque, deriva dalla confluenza di questi due tipi d’interesse. La loro correlazione  (interventi militari e la protezione degli interessi economico politici) furono quindi il cardine delle operazioni.

Vignetta satirica che raffigura T. Roosevelt durante le operazioni militari. Wikipedia.

Il governo affidò le operazioni ai Marines che si trovarono spesso coinvolti nelle battaglie sul territorio. Queste erano così frequenti che pubblicarono addirittura un manuale militare, lo Small Wars Manual, ossia il manuale delle guerre piccole.

 

Per approfondire: https://www.prometeomagazine.it/2022/10/27/la-guerra-del-whisky-tra-canada-e-danimarca-che-si-e-conclusa-nel-2022/

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