Resti di un tempio romano a Trevi nel Lazio

L’Italia, ed è il caso di dirlo, traspira Storia perché, con la sua storia millenaria, è possibile ancora scoprire resti archeologici urbanistici civili o religiosi. Essendo stata, per lunghissimo periodo, abitata dai popoli italici, poi da Romani, non è raro trovare resti di templi, di statue, di edifici nei posti più impensabili. Roma, in fondo, lo insegna molto bene. Non troppo tempo fa, infatti, durante i lavori della metropolitana, gli operai hanno casualmente ritrovato due sarcofagi appartenenti al II secolo d. C. Questi incredibili ritrovamenti, però, non accadono solo nelle grandi città. Possono accadere anche nei borghi limitrofi ai grandi centri urbani, come nel caso di Trevi nel Lazio.

Resti di un tempio romano a Trevi nel Lazio

Trevi nel Lazio è un pittoresco paese che si trova in provincia di Frosinone ed ha, come possiamo immaginare, una Storia millenaria che inizia con il primo insediamento dei popoli italici. Oggi vi posso parlare di un ritrovamento che sicuramente desterà la curiosità ai più e, se posso farlo, devo ringraziare il Sig. Cecconi, il quale mi ha messo a disposizione il materiale storico.

Foto concessa gentilmente dal Sig. Cecconi.

Nella cosiddetta, oggi, “Vigna Cecconi” sono stati riscoperti alcuni resti di mura poligonale che sembrerebbero, secondo i recenti studi archeologi, appartenuti a un tempio religioso, realizzato con tutta probabilità nella prima fase di urbanizzazione dei romani nella zona trebana con lo scopo di celebrare la vittoria sugli Equi e, soprattutto, la costruzione dell’acquedotto Anius Vetus, il quale era di vitale importanza per l’approvvigionamento idrico di Roma.  Questo tempio, dunque, nacque con lo scopo di rendere omaggio alla grandiosa opera idrica; la costruzione, infatti, si trova in prossimità delle sorgenti dell’acquedotto.  

“Vigna Cecconi”

I resti, che si trovano oggi presso “Vigna Cecconi”, concernono i muri di terrazzamento. Dovevano appartenere a due, oggi distaccate ma all’epoca unite, piattaforme murarie: quella superiore e quella inferiore, che però a oggi risulta più difficile da misurare. Di quest’ultimo è sempre visibile il muro Nord che fu costruito con una tecnica a calce grassa, non estranea alle tradizioni antiche. Invece, la piattaforma superiore, in cementizio -antico materiale da costruzione, comune a Roma, composto dalla mistura di malta e caementa-, era la base muraria per una scalinata; ciò è confermato anche dal taglio della roccia nella parte retro. Qui, infatti, si possono ancora oggi notare i solchi che corrispondevano agli antichi gradini in blocchi.  

Foto concessa gentilmente dal Sig. Cecconi

Gli archeologi, che da molto studiano questi affascinanti mura, hanno presunto che si trattasse di un complesso templare a terrazze. In fin dei conti, anche la stessa posizione del tempio lo confermerebbe. I resti sono orientati verso la Valle d’Aniene e sono posti in modo da essere illuminati con il sole di mezzo giorno, segno tangibile che ci troviamo di fronte a un luogo considerato sacro.  Si tratta dunque di una scoperta straordinaria che gli archeologi stanno approfondendo da ogni punto di vista, poiché, non solo dimostra il ruolo centrale di Treba nei confronti dell’espansione dell’Urbe, ma potrebbe anche raccontarci la vita quotidiana e la religiosità di quest’ antico popolo.  

 

Per approfondire la storia di Trevi nel Lazio: https://www.prometeomagazine.it/2022/04/06/il-ponte-delle-cascate-di-trevi-nel-lazio-iniziati-i-lavori-di-riparazione/

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