133 giorni alla deriva: le avventure di Poon Lim

-133 giorni alla deriva: le avventure di Poon Lim-

Ci sono storie incredibili che, ad ascoltarle oggi, sembrano quasi uscite da un romanzo d’avventura, come la storia di Poon Lim, marinaio cinese che rimase alla deriva su una zattera per 133 giorni.

Nato in Cina in una famiglia molto modesta, grazie agli aiuti dei suoi fratelli riuscì a ottenere un’istruzione. A sedici anni, per ricambiare l’aiuto dei fratelli, s’imbarcò su una nave mercantile britannica che trasportava merci dalla Cina all’Inghilterra. In questo modo, oltre che a ricambiare l’aiuto dei fratelli, riusciva anche a sostenere economicamente la famiglia. La carriera in mare lo appassionò a tal punto, tanto da continuarla fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Poon Lim sulla zattera alla deriva
Foto di Poon Lim sulla zattera. Wikipedia.

Nel 1942 Lim era, appunto, imbarcato su un mercantile inglese, il Ben Lomond, che viaggiava da Città del Capo ( Sud Africa) fino a Surinam ( America meridionale) quando, a novembre dello stesso anno, la nave fu intercettata a U-Boot tedesco (un sommergibile), il quale lo colpì con due siluri. L’esplosione fu violentissima, tanto che in pochissimo tempo il Ben Lomond affondò. Lim fu l’unico sopravvissuto dell’intero equipaggio. Al momento dell’esplosione, Lim riuscì a prendere un giubbotto di salvataggio e gettarsi in mare, prima che la nave colasse a picco.

Rimase per più di due ore in preda alle onde, tanto che, come lui stesso ha affermato, era sicuro di morire. Quando credeva di non farcela più, avvistò una zattera di salvataggio, la quale fu la sua salvezza. Salito su questo, Lim iniziò a pescare per procurarsi il cibo e a raccogliere acqua piovana così da poterla bere. Cercò anche di cacciare gli uccelli marini.

Siccome non sapeva nuotare molto bene, legò una corda a uno dei suoi polsi e l’altro alla zattera così che, se fosse caduto in mare, sarebbe riuscito a risalire. Tutte queste accortezze, però, furono mandate in frantumi durante una tempesta che distrusse la maggior parte degli attrezzi che aveva costruito. Rimasto dunque senza contenitori per raccogliere l’acqua piovana, uccise un uccello marino e bevve il suo sangue. I pericoli però non erano solo le tempeste, ma anche gli squali che cercò comunque di catturare, soprattutto quelli di piccoli dimensioni.

Poon Lim ricevuto da J. A. Furer. Wikipedia.

Secondo il suo racconto, furono molte le navi che lo avvistarono, ma nessuna di esse però si fermò, probabilmente per paura di essere attaccate; infatti, i tedeschi usavano finti naufraghi come esche per tendere agguati.

Oltre che alle tempeste e ai vari pericoli, Lim soffrì anche di mal di mare, nausea e scottature della pelle, tanto che, dopo il suo salvataggio da parte di una barca brasiliana, rimase in ospedale per quaranta giorni.

Ricevette da Giorgio VI la medaglia della British Empire Medal per il suo coraggio e forza di volontà. Ancora oggi, è l’uomo che ha passato più tempo in mare aperto, 133 giorni alla deriva su una zattera.

 

Per scoprire un’altra avventura: https://www.prometeomagazine.it/2022/05/20/alexander-selkirk-luomo-che-visse-su-unisola-deserta/

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