Il Montello, un incantevole ambiente naturale che ci racconta molto della storia italiana

Una mappa del Montello con le ‘Prese’, le strade che lo attraversano
Il Montello è una collina a forma di fagiolo che emerge isolata dalla pianura veneta, in provincia di Treviso. Tredici chilometri di lunghezza per cinque di larghezza. Il punto più alto è di 371 sul livello del mare. Si è innalzato nei millenni a seguito di pressioni delle masse continentali.

Lo splendido paesaggio è dominato da boschi di robinie intervallati a prati e aree coltivate a vigna.Un paesaggio ondulato attraversato sul lato corto da 33 “prese” cosi si chiamano le strade asfaltate per salire e scendere la collina.

In profondità in Montello ha numerose grotte e corsi d’acqua sotterranei, alcuni dei quali sfociano alla base della collina a Nord, dove ci sono le grotte-sorgenti come il Buoro di Ciano e il Tavaran, e a Sud il Forame, sorgente del torrente Giavera. Il fiume Piave gli passa accanto a nord separandolo dalla zona prealpina.

Nella foto la grotta del Tavaran Grando sul Montello
Le prime tracce di frequentazione umana del Montello risalgono alla preistoria. Vi sono testimonianze da antichi manufatti, rinvenuti verso il Piave, che indicano la presenza di paleoveneti e romani, in epoca successiva.
Sono stati rinvenuti alcuni dischi votivi in bronzo, lavorati a sbalzo rappresentanti figure di sacerdotesse che provengono dall’area di Montebelluna che sono conservati presso il museo archeologico di Treviso.

Un documento risalente al 994 parla del Montello nel periodo medievale citandolo tra le proprietà concesse dall’imperatore Ottone III a Rambaldo che era un Collalto, famiglia di feudatari molto potenti, in progressiva ascesa come rappresentanti del potere imperiale a Treviso e in questo tratto strategico del Piave.

Ai Collalto si deve anche la fondazione, nell’undicesimo secolo, dell’abbazia benedettina di S.Eustachio a Nervesa. L’abbazia di Sant’Eustachio è stata soppressa nel Cinquecento e oggi è in rovina. I resti sorgono sulle pendici del Montello, in comune di Nervesa della Battaglia.

L’abbazia benedettina di S.Eustachio a Nervesa. Oggi in rovina

Durante la gestione della Repubblica veneziana, dal 1450 circa, il Montello entra a far parte di una rete di boschi gestiti in modo ben organizzato, che fornivano legname all’importante industria navale. Dal Montello, in particolare, provenivano i roveri che servivano a costruire la parte emersa delle navi. Le farnie invece dei boschi di pianura venivano utilizzate per la parte sommersa. Le conifere, con i loro fusti alti e dritti, provenienti dai boschi del Cadore, servivano per la costruzione degli alberi. Mentre i faggi del Cansiglio per i remi.

Nelle immediate vicinanze dell’Abbazia di S.Eustachio si trova il Sacrario del Montello, monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno riposano i resti di 9325 soldati, di cui 3226 ignoti riuniti in grandi loculi collettivi sui cui sono scolpite epigrafi di Gabriele D’Annunzio e del poeta trevigiano Carlo Moretti. Al piano superiore all’interno di teche in vetro sono stati raccolti oggetti ritrovati durante gli scavi.

Il Sacrario del Montello, monumento dedicato ai caduti della prima guerra mondiale

Il Montello fu al centro di molte battaglie. Sono innumerevoli i ricordi sul Montello. Verso la fine del conflitto vi fu l’inizio della Battaglia del Solstizio. Una battaglia molto feroce che segnò una svolta nella guerra quando gli austriaci sopraffatti dal Piave in piena (da qui il detto: “Il Piave mormorò: non passa lo straniero) e sotto il tiro implacabile dalla nostra artiglieria e aviazione furono costretti a sospendere l’offensiva abbandonando Nervesa e il Montello.

Il fiume Piave scenario di molte battaglie durante la Guerra
Nel Montello vi sono alcuni Bunker. Esiste un interessante sentiero chiamato “Itinerario dei Bunker”, che conduce a visitare, oltre ai Bunker, anche la grotta del Tavaran Grando. Il percorso è segnalato. A Nervesa della Battaglia è visitabile il grande ossario che raccoglie le spoglie di 10 mila soldati italiani e austro-ungarici caduti nelle battaglie lungo il Piave.
Nella foto di Roberto Cavasin uno dei molti Bunker costruiti sul Montello durante la Prima Guerra Mondiale

Sempre in zona, poco distante dal Sacrario, si trova il monumento eretto in ricordo dell’asso dell’aeronautica Francesco Baracca, sul luogo dove cadde con il suo aeroplano, Colpito a morte dalla fucileria nemica precipitò al suolo il 19 giugno 1918. 
Poi si può visitare la postazione per mitragliatrice di Ciano del Montello, una postazione in cemento con caverna in terra per il deposito di Munizioni e per il ricovero delle persone fu costruita dopo la ritirata di Caporetto.

L’asso dell’aeronautica Italiana Francesco Baracca

La postazione si trova alle pendici del Montello, sul versante del fiume Piave. Fungeva da presidio di seconda linea di difesa ideata per contrastare l’avanzata austroungarica e favorire la controffensiva delle truppe italiane.

Il veterano Zoetemelk beffa tutti e vince il Campionato Mondiale di ciclismo nell’anno 1985 sul Montello

Il Montello fu protagonista anche del Campionato del Mondo di Ciclismo su strada del 1985 che si disputò in un circuito con arrivo a Giavera del Montello.

Il Montello: https://it.wikipedia.org/wiki/Montello_(colle)

 

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