Per David Bowie, Tintoretto è la rockstar della pittura del ‘500

“L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d’Alessandria”. Il dipinto era tornato provvisoriamente nella “sua” città Venezia per un’esposizione (Andrea Avezzù Photography)
Tra rockstar ci si intende, verrebbe da dire. Il primo Tintoretto, ritenuto ampiamente dalla critica, dell’epoca e attuale, una celebrità della pittura del cinquecento e il secondo David Bowie una rockstar, della musica dei nostri tempi.

Stiamo parlando in particolare di un dipinto del Tintoretto. “L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d’Alessandria”, entrato nella collezione di Bowie, grande appassionato d’arte, intorno agli anni Ottanta, che è stato in mostra Palazzo Ducale nel 2020 a Venezia, all’interno di un esposizione che vedeva capolavori provenienti dalla Rubenshuis di Anversa e da prestigiose collezioni private. Il capolavoro – olio su tela di 177,1 x 99,3 cm –  Bowie lo aveva acquistato intorno agli anni Ottanta. Poi nel 2016 viene ceduto a un collezionista privato. Il dipinto è tornato provvisoriamente nella “sua” città, Venezia, dopo essere stato sottoposto a indagini accurate che hanno rivelato il disegno integrale sottostante.

Un immagine particolare di David Bowie

L’opera dipinta da Jacopo Robusti attorno al 1560, commissionato a Tintoretto dalla Scuola di Santa Caterina. Era conservato all’interno dell’antica Chiesa di San Geminiamo, in Piazza San Marco, progettata da Sansovino e distrutta da Napoleone nel 1807, per far spazio a un palazzo reale.

Bowie ammirava cosi tanto il Tintoretto da intitolare “Tintoretto Music” la sua etichetta sul finire degli anni Novanta. L’ammirazione emerge anche in un documentario di grande qualità sulla vita di Jacopo Robusti, “Tintoretto, un ribelle a Venezia”, ideato e scritto da Melania G. Mazzucco, visibile su YouTube.

Ci troviamo di fronte ad un gigante della pittura veneta, insieme a Tiziano e Veronese. Tintoretto ebbe un’esistenza carica di talento, ammirabile in gran parte nel ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono la maggior parte delle pareti dell’edificio intitolato alla celebre confraternita.

Presentazione di Maria al Tempio, Chiesa della Madonna dell’Orto nel setriere Cannareggio

La sua pittura, contrariamente a quella di Tiziano e Veronese, (certamente di grande qualità), è di una modernità definita cinematografica. Coglie gli avvenimenti fermando il tempo in cui avvengono. Un fermo immagine come in Tarquinio e Lucrezia dove le perle della collana rotta si fermano nell’aria come in una fotografia.

Tintoretto, Tarquinio e Lucrezia

Il Tintoretto cerca sempre un punto di vista della scena personale. Gli esempi più eclatanti sono le sue ultime cene, la presentazione di Maria al tempio e il capolavoro della crocifissione dove il Cristo sembra staccarsi dal quadro e entrare nella vita reale di chi guarda.

Tintoretto., la crocifissione di Cristo

 

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