Una voce per le donne: Emma Tettoni, allieva di Giosuè Carducci

Fino al secolo scorso era impensabile che una donna si potesse laureare o frequentare, semplicemente, un ateneo universitario; ma, se questo era fuori da ogni schema sociale, al contempo ci furono figure femminili che s’impegnarono molto per cambiare lo status quo. Tra questa, è da annoverare sicuramente Emma Tettoni.

Nata a Novara nel 1859, fin da bambina si ribellò a quegli schemi sociali imposti. Riuscì, infatti,

Giosuè Carducci

a diplomarsi presso il liceo classico della città piemontese.

La sua passione per le discipline umanistiche esplose quando, grazie a Giosuè Carducci, riuscì a sostenere gli esami universitari presso la facoltà di lettere dell’università bolognese. Fu, infatti, il primo Premio Nobel della letteratura che le dette un  profondo appoggio, prima per la sua ammissione, e poi per il conseguimento della laurea.

Al centro dei suoi interessi, influenzata anche da Carducci, rimarrà l’insegnamento, al quale si dedicò quasi la tutta la vita. All’attività didattica accostò anche la sua attività di conferenziera presso la nota Accademia de’ Concordi di Rovigo. I suoi interventi era perlopiù di natura femminista: Emma si esprimeva a favore dei diritti delle donne, per la loro indipendenza e autonomia. L’impegno sociale per il genere femminile le costò un gravoso ostracismo sociale; all’epoca, infatti, le donne che lottavano per la loro emancipazione erano spesso ostacolate. Questo però non fermò Emma, che, anzi, continuò a lottare per i diritti femminili fino al giorno della morte,  avvenuta improvvisamente e per cause ancora oggi ignote, nel 1891 a Bergamo.

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