Pepsi Number Fever: quando l’azienda rischiò di fallire per un concorso a premi

Conosciamo tutti la Pepsi-Cola, la ditta produttrice di una delle bevande analcoliche più consumate al mondo. La sua storia inizia alla fine dell’Ottocento, grazie all’intuizione di un farmacista di New Bern ( Nord Carolina): Caleb Bradham. Da allora, quest’azienda ha continuato a crescere, ad aumentare il proprio fatturato e a commercializzare i suoi prodotti che oggi sono, soprattutto negli Usa, fra i più diffusi. Questo splendore, però, rischiò di finire in una bolla di sapone per un mero concorso a premi.

Statua del farmacista che inventò e brevettò la Pespi. Foto di Sandstein. Wikipedia.

Agli inizi degli anni Novanta, la Pepsi indisse nelle Filippine un ricco concorso a premi: ogni cittadino doveva trovare un “numero magico” sotto il tappo, questa stringa numerica dava quindi diritto a riscuotere un premio monetario molto alto. Il problema nacque però che nel momento in cui il telegiornale annunciò i vincitori del 25 maggio del 1992 poiché ne risultarono beneficiari migliaia di persone; infatti, quel giorno il numero fortunato era il 349 e molti sostenevano di averlo trovato. Secondo l’azienda, però, doveva essere presenti solo due tappi con quel numero, nonostante molti abitanti dichiarassero di averlo trovato. Quando però la Pepsi dichiarò di non poter pagare tutti, nacquero in molte città filippine durissime proteste contro i dirigenti dell’azienda.

Queste polemiche continuarono nei mesi successivi tanto da diventare violenti; infatti, durante questi scontri morirono cinque persone. La situazione piano piano si calmò, ma l’azienda ne uscì con un gravoso danno economico e, soprattutto, con un danno all’immagine che paga tutt’oggi. Nelle Filippine, infatti, la diffusione di questa bevanda è abbastanza limitata.

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