Subiaco, la battaglia di Rilutta e Valspadana

Questa battaglia dimenticata si svolse il 28 giugno del 1528. Fu talmente cruenta e lasciò a terra tanti di quei cadaveri, che fino agli anni ’50 del secolo scorso i contadini  disseppellivano le ossa dei cavalieri e dei loro armamenti lavorando i campi.

Tutto ebbe inizio a causa dei contrasti tra Pompeo Colonna e Papa Clemente VII.
Pompeo Colonna

Pompeo era Commendatario dell’abbazia sublacense. Personaggio già noto per aver approfittato del sacco di Roma nel 1527 mandando dei suoi contadini a saccheggiare quel poco che era rimasto. Scacciò dei monaci  che rifiutavano di cedergli dei beni che egli chiedeva a titolo di risarcimento per un torto subito.

Il Papa decise che era ora di farla finita con i Colonna. Chiamò a se i Tiburtini per formare un esercito che doveva invadere Subiaco. I Tiburtini, come risaputo, da secoli rivaleggiavano con i sublacensi. Proprio grazie al riscatto di cavalieri Tiburtini che venne eretto il medievale Ponte di San Francesco.

Comandante dell’armata papale fu prescelto il nobile Napoleone Orsini. Condottiero che già aveva dato prova di valore contro i Colonna a Tivoli e Paliano, riportando importanti vittorie. L’Orsini era anche Abate di Farfa. Una volta assoldato un esercito di mercenari scelse come suo luogotenente Amico di Arsoli, altro valente condottiero già distintosi nelle campagne di guerra tra Francesco di Francia e Carlo di Spagna. Inoltre sia Orsini che Amico, erano ben noti per essere giunti in soccorso di Roma nel febbraio dello stesso anno.  I due Condottieri massacrarono gli ultimi lanzichenecchi che ancora si ostinavano a tenere in scacco la città.

Orsini quindi alla testa di 2400 uomini si mise in marcia verso Subiaco, ove Pompeo Colonna assieme al nipote Scipione presidiava la città con appena seicento armati.

Ma i Colonna intuito il pericolo decisero di giocare d’anticipo appostando le truppe ai piedi della Morra Ferogna, celati nei pressi di un fossato naturale, attesero che il nemico valicasse la cresta per scendere a valle.

I soldati guidati da Napoleone scesero dalla montagna, i soldati di Scipione sbucarono dai cespugli  e dal fossato caricando i papali con le lance. I Tiburtini persero molti uomini durante questo primo attacco. Ma ciò che diede l’impulso per la vittoria, fu la cattura da parte dei Colonna del vessillo nemico con le insegne del Papa.

Napoleone Orsini alla perdita del vessillo si lanciò verso il nemico abbandonando ogni precauzione e i soldati furono costretti a seguirlo per tentare di salvargli la vita. Fu un massacro, i Tiburtini demoralizzati per la perdita del propriosimbolo si lanciarono disperatamente contro i Colonna per tentare di salvare almeno il proprio condottiero, ma fu la disfatta e molti morirono, mentre molti altri si diedero alla fuga.

Tuttavia Amico di Arsoli riuscì ad avere la meglio su Scipione e i suoi soldati. Amico ed i suoi entrarono a Subiaco mettendola a ferro e fuoco. Il corpo di Scipione venne seppellito in Santa Scolastica dove si conserva ancora lacero quel vessillo pontificio strappato ai Tiburtini durante la battaglia di Rilutta e Valspadana. Il toponimo venne assegnato per “Lutto e valle delle spade”.

Gli scontri proseguirono successivamente tra Sgurgola e Magliano dei Marsi dove l’Orsini si recò per cercare di salvare dei castelli invasi dai Colonna.

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