VENEZIA: UNA MOSTRA CONTROVERSA DI ANSELM KIEFER NELLA SALA DELLO SCRUTINIO DI PALAZZO DUCALE

Nella Sala dello Scrutinio a Palazzo Ducale è stata allestita, dal MUVE Contemporaneo, una monumentale mostra di Anselm Kiefer aperta fino al 29 ottobre 2022.
Anselm Kiefer è una delle figure più importanti del movimento artistico Neo-espressionista, nasce a Donaueschingen in Germania l’8 Marzo 1945. Si esprime attraverso enormi tele dove inserisce una serie di simboli visivi che mettono in primo piano con ironia e sarcasmo alcuni aspetti tragici della storia e della cultura tedesca, in particolare quella del periodo nazista.

Un artista molto controverso, dalla critica, accusato spesso di neo-nazismo, etichetta che lo accompagna creandogli non pochi problemi. Altri critici ne esaltano il coraggio, per aver saputo mettere il dito nella piaga in quello che era stato l’incubo della Germania nazista. Il titolo della mostra a Palazzo Ducale di Venezia “Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce” è mutuato dalle parole del filosofo veneziano Andrea Emo.

Frase appunto tratta dagli scritti di un filosofo italiano schivo e ritirato, Andrea Emo (Battaglia, 1901 ‒ Roma, 1983), figlio di Angelo Emo Capodilista, di nobile famiglia veneziana, e di Emilia baronessa Barracco, uno dei pensatori italiani più innovatori del Ventesimo secolo, che in alcuni temi ha addirittura anticipato il pensiero di Martin Heidegger.

Kiefer ha coperto i muri della Sala dello Scrutinio con ben 800 mq di pittura frammista a cenere, paglia, scarpe, scale, abiti intrisi di pittura, sottomarini… e altro.
“Il ciclo di dipinti – secondo gli organizzatori – è stato creato appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021. Si dispiega nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto.
Si vuole sottolineare il ruolo dell’arte contemporanea nella riflessione su temi universali, che trascende Venezia per aprirsi a visioni filosofiche attuali”. Sulla qualità dei dipinti di Kiefer lasciamo l’interpretazione ai visitatori. Sono certamente opere di grande interesse con un forte impatto visivo.

Quello che si vuole sottolineare è che una mostra di tale qualità poteva essere collocata in un altro contesto espositivo e non al Palazzo Ducale perché da adito a giuste polemiche. Non mancano spazi a Venezia per allestire una mostra. Considerato che era in preparazione dal 2020 poteva trovare spazio nell’ambito della Biennale di Venezia, o in altri spazi.
La mostra a cura di: Gabriella Belli e Janne Sirén, con sullo sfondo la grande organizzazione mondiale delle gallerie di Larry Gagosian, è legata alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia.

Tenere coperti, fino al 29 ottobre, delle opere rappresentative della storia di Venezia come la battaglia di Lepanto di Andrea Vicentino, non sembra una grande celebrazione per la fondazione di Venezia.

Coperta pure la Vittoria dei Veneziani sui Turchi ai Dardanelli di Pietro Liberi, la Vittoria dei Veneziani sui Turchi in Albania di Pietro Bellotti, la conquista di Tiro di Antonio Aliense, la Vittoria navale di Veneziani a Giaffa contro gli Egiziani di Sante Peranda e un Giudizio Universale, di Jacopo Palma il Giovane.
