Il Convento di San Francesco a Bellegra ha ospitato numerose personalità religiose e culturali. Alcune considerazioni su Beato Filippo da Velletri
Il Convento di San Francesco a Bellegra, caratteristico borgo in provincia di Roma, non è solo un luogo religioso, solenne e sacro nella sua spiritualità. È anche un riferimento storico importantissimo. Dal suo fondatore, San Francesco D’Assisi, il quale nel 1223 durante un viaggio a Subiaco si fermò nei pressi di Monte Casale che apparteneva al Monastero Sublacense.

San Francesco rimase impressionato dalla bellezza dei paesaggi, tanto che, dopo essersi recato a Subiaco, tornò e si fermò qui con i suoi confratelli, con i quali instaurò il Sacro ritiro. Ancora oggi il Sacro ritiro non è solo un punto di riferimento religioso e sacro, ma anche culturale.
Conserva un interessante patrimonio libraio e artistico che dimostra tutta la sua storia, tanto che furono innumerevoli le personalità che attraversarono le sue porte. Basti pensare a Franceschi da Ghisoni, il quale, oggi Venerabile dalla Chiesa cattolica, ha lasciato i suoi studi sulla teologia e sulla dottrina che sono ancora fonte di ricerca.
Filippo da Velletri
Tra le altre personalità è doveroso annoverare Filippo da Velletri, oggi Beato. Purtroppo della sua biografia abbiamo scarse notizie, sappiamo però che nacque in provincia di Roma a metà del Settecento. Una volta presi i voti nell’ordine francescano si stabilì nel Convento bellegrano, dove si dedicò allo studio delle Sacre scritture e alla teologia. Inoltre, praticò con devozione la penitenza e l’anacoretismo è la pratica dei religiosi di ritirarsi dalla società per condurre una vita dedita solo alla religione.
Di questo, ne abbiamo notizia grazie a un dipinto conservato presso la Chiesa di San Francesco ad Arcevia, provincia di Ancona. Qui il Beato è ritratto in fase di contemplazione e di riflessione della Bibbia. Questo quadro fa parte di un ciclo più ampio, in totale sono sei dipinti. Non sappiamo però quando morì; probabilmente alla fine del secolo XVIII. Nonostante non abbiamo ancora notizie certe e documentate della sua vita, lasciò come altri prima di lui un’importante patrimonio culturale e religioso che, forse, merita di essere riscoperto.