Il geronticidio ed il riso sardonico, il macabro rituale della Sardegna

Tutti conosciamo la pratica spartana di uccidere i neonati dell’antica Grecia, che avessero malformazioni gettandoli da un dirupo.

Molti invece non conoscono il macabro rito sardo che prevedeva l’uccisione delle persone che avessero superato i 70 anni.

La Sardegna vanta tradizioni antichissime e mistiche. Una cultura che ci ha tramandato maschere spaventose, come quella che rappresenta il rito “sardonico”. Questa maschera ha un ghigno sarcastico, parola che deriva l’etimologia proprio dal terribile rituale. Deriva da sarcasmus, dal greco sarkasmós,  “lacerazione di carni”.

Infatti nelle antiche tradizioni dell’isola, gli anziani venivano condotti sulla vetta del Monte Maradu. Qui venivano percossi a bastonate ed infine gettati nel precipizio verso morte certa. Ad ucciderli spesso era il figlio maggiore che poi ne avrebbe preso il posto come capofamiglia.

Ma veniamo adesso alla maschera dal riso sardonico. Ovviamente non era possibile che questi anziani accettassero la morte di buon grado. Sembrerebbe quindi che fossero drogati con delle erbe, le quali avrebbero causato crisi di riso isterico con paresi facciale. Un modo per ostracizzare il dolore della morte.

A raccontarci questi fatti è Timeo di Turomenio. Il rito sarebbe avvenuto in onore di Kronos, il padre di Zeus. La pratica è conosciuta come geronticidio.

 

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