San Romano da Subiaco, il Santo che aiutò San Benedetto

Conosciamo il profondo religioso rapporto che intercorreva tra San Benedetto e il caratteristico borgo di Subiaco, in provincia di Roma; infatti, è proprio qui che il Santo si ritirò per circa tre anni nella grotta del Sacro Speco per ricercare la verità monastica e teologica.

Monastero di San Benedetto a Subiaco. Wikipedia

Un periodo lungo che, però, permise a Benedetto di maturare una forte personalità in grado poi di fondare i primi embrioni monastici che sorsero, com’è immaginabile, lungo il fiume Aniene.

L’incontro con San Benedetto

È immaginabile, però, che nel corso degli anni di eremitaggio di Benedetto, egli sia stato aiutato da alcune, già devote, persone; secondo l’agiografia cristiana, tra questi ci fu un’altra personalità religiosa sublacense, ossia Romano da Subiaco. Nato intorno alla fine del V secolo d. C a Subiaco, non abbiamo purtroppo notizie sulla sua famiglia di origine, sebbene si possa presumere che le loro condizioni fossero modeste.

Dettaglio del Monastero a Subiaco.

Fin dalla giovane età, Romano rivelò una forte fede religiosa che lo condusse a praticare la fede e a studiare le Sacre Scritture, arrivando a concepire una vita di eremitaggio e lontana dalla società.

La Fede

La sua fede divenne ancora più profonda quando ebbe l’occasione di aiutare il giovane Benedetto durante i suoi anni di ritiro presso la grotta del Sacro Speco; infatti, secondo le agiografie di Romano e San Benedetto, ossia la biografia dei Santi e Beati, egli aiutò, non solo spiritualmente, ma anche materialmente il Santo; infatti, abbiamo notizia che egli lo vestì con l’abito eremitico, lo aiutò a calarsi nella grotta. Romano, però, non si limitò a questo, ma ogni giorno per i tre anni, Romano si recò a trovare Benedetto, lasciava il suo monastero e si recava alla grotta.

San Romano. Tratto da “Sodoma”, foto di Saliko, Wikipedia.

Al suo arrivo, per avvertire Benedetto, faceva suonare una campanella. Secondo la letteratura religiosa, questa fu rotta e infranta in mille pezzi dal Diavolo poiché indispettito dalle virtù cristiane di Benedetto e di Roma. Nonostante questo, tra i due s’instaurò un profondo rapporto di amicizia che permise a entrambi di approfondire le Sacre Scritture. Romano, inoltre, rivelò la sua saggezza e i segreti dell’ascesa monastica a Benedetto, sicuramente così lo aiutò a fondare la regola benedettina. Foto 3 didascalia: Tratto da Sodoma, foto di Saliko, Wikipedia.

Romano, però, come già scritto, dette, non solo un aiuto spirituale, ma anche materiale; infatti, era solito portargli del cibo, soprattutto pagnotte che prendeva presso il monastero in cui abitava.

Non abbiamo notizie se Romano e Benedetto abbiano continuato la loro amicizia anche dopo la fine del ritiro; la tradizione religiosa sostiene, in realtà, che Romano si trasferì in Francia dove fondò un monastero. Come vuole la teologia, egli morì ad Auxerre, in Francia, nel 550 d. C. Oggi è commemorato dalla Chiesa Cattolica, il 22 maggio.