I COLORI DELLA SERENISSIMA. Pittura Veneta del Settecento in Trentino fino al 23 ottobre 2022

Colori della Serenissima. Giambattista Pittoni, San Matteo e l’angelo, Chiesa della Natività di Maria a Borgo Valsugana
Al Castello del Buonconsiglio da 2 luglio al 23 ottobre 2022. Il Trentino terra di contaminazioni tra Serenissima e Tirolo. La grande pittura veneta del ’700 in mostra a Trento.
Francesco Fontebasso. Passaggio del Mar Rosso. Trento Castello del Buonconsiglio.
E’ un’esposizione di intense emozioni quella, inaugurata  al Castello del Buonconsiglio, visitabile nella stagione estiva, fino a ottobre. I fantastici colori, le invenzioni, le grandi storie del più sontuoso Settecento veneziano brilleranno nei saloni del Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento.

“Non solo per conquistare con la loro bellezza – si legge nella presentazione dell’esposizione di Trento –  ma per documentare, per la prima volta in modo realmente ampio, l’influsso dell’arte veneziana nella vallate del Trentino. Settanta opere, molte di grandi dimensioni, che arriveranno (alcune torneranno) a Trento da musei e collezioni europee e statunitensi. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso.

Antonio Balestra. Le ricchezze della Terra. Bolzano Palazzo Mercantile

Con tenacia i curatori hanno inseguito le loro tracce, scovandole infine in musei o sul mercato antiquario internazionale, riuscendo a riunirle e, in alcuni casi, a ricomporle, in una esposizione dove ricerca scientifica e spettacolarità esprimono un perfetto connubio”.

“La mostra – annuncia il Direttore del Buonconsiglio, Laura Dal Prà – vuole fornire un quadro delle presenze di artisti e di opere di maestri veneti nei territori del Principe Vescovo o del Tirolo meridionale tra la fine del Seicento e il Settecento, rivelando un’intensità di scambi che si possono ben comprendere per motivazioni storiche, per ragioni di gusto, per gli interessi e la formazione culturale dei committenti, per le relazioni che le comunità locali hanno intrattenuto con i principali centri della Repubblica di Venezia.

Giambettino Cignaroli. La morte di Catone. Budapest Museo di Belle Arti.

La vicinanza ai territori della Serenissima ha inevitabilmente condotto a una serie di strettissimi legami, secondo ‘rotte’ percorse in una duplice direzione: da un lato con l’arrivo di opere d’arte inviate da Venezia o con la presenza di artisti veneti in Trentino; dall’altra con soggiorni di formazione di pittori del Principato Vescovile nei due centri principali della Repubblica Veneta, ovvero la capitale e Verona. È, infatti, rilevante il potere attrattivo esercitato lungo tutto il secolo dalla Scuola Veronese, che nel 1764 si organizzò in una vera e propria Accademia di pittura, riconosciuta ufficialmente e guidata dalla autorevole personalità di Giambettino Cignaroli. Ma molteplici sono i fattori che hanno contribuito a corroborare questi scambi, determinando una situazione quanto mai complessa e stratificata.

Francesco Fontebasso. L’adorazione del vitello d’oro. Trento Castello del Buonconsiglio.

Diversi territorio del Principato trentino erano, ad esempio, soggetti all’autorità religiosa dei vescovi veneti, senza tralasciare che dal Trentino si trasferirono a Venezia intere comunità, poi gli interessi in area trentina di alcune importanti famiglie, i Giovanelli in particolare, infeudati in Valsugana a partire dal 1662. Un contesto che ha trasformato il Principato vescovile e il suo territorio in un crocevia di esperienze che ne hanno marcato il clima artistico, facendolo diventare fertile terreno di confronto e di crescita, anche per gli artisti locali”. “La mostra costituisce l’occasione per allargare lo sguardo e annodare fra loro con un filo rosso le opere sul territorio di artisti come Fontebasso o Giambattista Pittoni e Gaspare Diziani”, sottolinea Denis Ton. “Su tutti prende rilievo la presenza di Antonio e Francesco Guardi, indiscussi protagonisti della stagione pittorica tardo-settecentesca veneziana, ma con le proprie radici familiari in Val di Sole, dove torneranno più volte”. 

Simone Brentano. Dionigi di Siracusa si fa radere la barba dalle figlie con tizzoni ardenti.
La mostra è curata da Andrea Tomezzoli (Università degli Studi di Padova) e Denis Ton (Castello del Buonconsiglio)
Per informazioni: Castello del Buonconsiglio via Bernardo Clesio, 5, Trento
Tel +39 0461 233770
Fax +39 0461 239497
e-mail: [email protected]
www.buonconsiglio.it
Dal 02 Luglio – 23 Ottobre 2022 | Orario: 10.00 – 18.00, tutti igiorni escluso i lunedì non festivi

 

Castello del Buonconsiglio di Trento, sede della mostra “I colori della Serenissima”

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