La storia dell’uomo che ingoiava gatti e serpenti vivi ( e non solo)

Fino ai primi del Novecento esistevano i fenomeni da barraccone, ossia persone con particolarità fisiche o con speciali attitudini che si esibivano nei circhi e, frequentemente, davanti a un numero elevato di persone. Era, infatti, consuetudine delle classi più e meno abbienti recarsi a questi spettacoli, poiché erano come una forma di divertimento pubblico.

Josephine Myrtle Corbin. WIkipedia

Ma, se da una parte queste persone facevano divertire altre, dall’altra erano storie di miseria, solitudine ed emarginazione. Solo in qualche caso, poteva esserci riscatto per queste. Tra queste vite, vale la pena raccontare quella di Tararre.

L’infanzia

Tararre nasce nelle campagne francesi intorno a Lione nel 1772 in una povera famiglia di contadini. Purtroppo, non abbiamo molte notizie riguardo alla sua infanzia, non sappiamo, infatti, se il suo vero nome fosse questo o se fosse solo un soprannome. Da quel poco che ricaviamo dalle testimonianze dell’epoca, egli dimostrò fin da bambino un appetito smisurato, forse dovuto a qualche anomalia genetica; infatti, nel villaggio molti raccontarono che in un solo giorno mangiò da solo un quarto di bue. Questo appetito così vorace fece sì che i suoi genitori lo cacciassero presto di casa, non potendo provvedere al suo mantenimento. Cacciato da casa, Tararre peregrinò per alcuni anni, unendosi anche a banditi e uomini di male affare. Nel 1788 si trasferì a Parigi, dove iniziò a lavorare come artista di strada, sfruttando questa sua peculiarità. Trasformò così il suo appetito vorace in un spettacolo.

Gli spettacoli parigini consistevano in Tararre che mangiava qualsiasi cosa gli fosse offerta dal pubblico, questi andarono avanti per un bel po’ fin quando non gli venne un’occlusione intestinale. Fu, dunque, ricoverato e operato con un’urgenza. I chirurghi riuscirono a salvargli la vita.

Con lo scoppio del Primo conflitto bellico, si arruolò nell’esercito francese. Ben presto, però, le razioni dell’esercito non gli furono sufficienti e così si propose per compiti umilianti, come quello di pulire le latrine, per avere razioni extra. Nonostante questo, deperì velocemente fin quando l’esercito non lo fece ricoverare in ospedale.

I primi ricoveri in ospedale

Qui, due medici decisero di approfondire le cause della sua iperfagia, mettendolo alla prova. Tararre mangiò un intero pranzo preparato per quindici persone. In seguito, fu sottoposto a un altro esperimento: gli portarono un gatto vivo, Tararre non fece molte storie, iniziò a mangiarlo, sputando solo le ossa. A questo punto, iniziarono ad offrirgli lucertole e serpenti che egli prontamente mangiava.

Il ruolo di messaggero

Rimase in ospedale per due mesi, fin quando i due non pensarono che questa sua attitudine fosse utile alla scienza e alla guerra. Lo rimandarono così in guerra, suggerendo al generale di fargli ingoiare messaggi segreti. Tararre dunque si prestò anche questo: gli gu chiesto di ingoiare una scatola di legno con un foglio di carta, egli lo fece e espulse il messaggio due giorni dopo. Iniziò così a fare da corriere per l’esercito francese, ma, oltrepassando le linee prussiane, fu scoperto e arrestarono. Cercano di farlo parlare, torturandolo, ma egli non si sbottonò; solo in un secondo momento, egli cedette e rilevò i piani francesi.

Quest’esperienza fu talmente umiliante che si ritirò dall’esercito e tentò, finalmente, di farsi curare, ma purtroppo non essendo capita la causa, le terapie non andarono a buon fine. Iniziarono prima con la somministrazione del laudano, un composto a base di oppio e alcol, poi provarono con delle pillole di tabacco e con l’aceto di vino, ma nessuno di essi funzionò.

Rinunciò così a ogni tentativo, rassegnandosi al suo appetito smodato; quattro anni più tardi, morì di tubercolosi. Dopo la morte, i medici, che lo avevano in cura, effettuarono l’autopsia e scoprirono che la larghezza del suo stomaco e il suo canale intestinale, erano molto più ampia del normale.  Nonostante avesse questo grave problema di saluto, il suo aspetto era pressoché normale, era di altezza e peso medio. Oggi è plausibile ipotizzare che la causa fosse una forma grave di ipertiroidismo che colpisce anche il sistema nervoso.

 

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