Il Girifalco: un incantevole rapace

I falchi, da sempre, fanno parte della storia umana. Sono stati il simbolo di numerose casate nobili e personaggi storici. Tali rapaci, inoltre, facevano parte delle vite quotidiane degli uomini di potere, tanto che la falconeria divenne uno dei passatempi privilegiati dei nobili; talmente importante che Federico II di Svezia scrisse un vero e proprio manuale sull’arte della falconeria, De arti venandi cum avibus.

Tra le  specie tra le più apprezzate c’è quella del Girifalco; il Falcus Rusticolus fa parte della famiglia dei Falconidi ed è tra i più grandi della sua famiglia. Esteriormente, sono molto simili ai falchi pellegrini; in volo spiegano ali lunghe e appuntite e allungano una coda lunga e rettangolare. Mostre tre fasi di colorazione: nella fase più chiara, le sue piume sono grigio chiare, che tendono a scurirsi nel corso del tempo, soprattutto nel dorso, dove diventano di color marrone.

Il suo habitat è nel Nord Europa, come Norvegia, Svezia e Islanda. CI sono stati alcuni avvistamenti anche nelle parti più a Nord di Russia (Siberia)e Finlandia e alcuni anche in Asia e nel Nord America, come in Canada. Insomma, il Girifalco vive in ambienti come la steppa, la tundra e gli altopiani; ovviamente, gode di un clima freddo e secco. A differenza di altre tipologie di falco, esso non lascia l’area in cui è presente il nido; infatti preferisce cacciare nei suoi dintorni. Questo comportamento è un particolarità: la maggior parte degli altri falchi migra fino al Sud per raggiungere la preda.

Il loro modo di caccia consiste in un volo radente, vicino al terreno; in questo modo riescono a mettere la preda fuori gioco prima che possa scappare. Nel caso di fuga, i girifalchi, avendo una buona resistenza, riescono a inseguire a lungo la preda, colpendola poi al suolo.

Per quanto riguarda la riproduzione, i Girifalco non nidificano sugli alberi, ma spesso vicino alle rupi scoscese o sugli altipiani. Frequentemente entrano in conflitto con altre specie per il luogo di nidificazione, soprattutto con i corvi e le pernici che, infatti, hanno lo stesso modo di nidificare. Inoltre, essi riutilizzano anno dopo anno lo stesso nido che diventa sempre più visibile, a causa dello sterco bianco ricopre le zone adiacenti. Di solito, la loro covata, curata soprattutto dalla femmina, conta quattro uova che si schiudono dopo 28 giorni.

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