La Storia del ponte di Rialto di Venezia. Un capolavoro di arte e ingegneria del 1500

Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al ponte dell’Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia. Dei quattro, il ponte di Rialto è quello più antico.

Inizialmente era stato realizzato un ponte di barche per unire le due rive del Canal Grande. Poi si pensò ad un ponte vero e proprio, sostenuto da pali in legno. Fu costruito da Nicolò Barattiero sotto il dogado di Sebastiano Ziani o di Orio Mastropiero (seconda metà del XII secolo). Fu chiamato il “ponte della Moneta”, perché nei pressi sorgeva l’antica zecca. Altre versioni riportano che fu chiamato ‘Quartarolo’ dal nome della moneta che costava per attraversarlo. Altra versione parla che prima che fosse costruito, coloro che attraversavano pagavano ai traghettatori una moneta chiamata “quartarolo” del valore della quarta parte di un denaro veneto. Valore che rimase.

Per consentire il passaggio delle navi più alte la struttura era mobile formata da due rampe inclinate che si congiungevano. Il ponte da quel momento si chiamò di Rialto per la presenza del mercato di Rivoalto. Nella prima metà del XV secolo, lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi; i proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla Tesoreria di Stato, contribuivano alla manutenzione del ponte.
Nel 1310 i congiurati della rivolta di Bajamonte Tiepolo, per coprire la loro ritirata, una volta sconfitti e messi in fuga ne distrussero una parte, riparando nel loro quartiere presso le case dei Tiepolo e dei Querini a Rialto. Il ponte fu restaurato, ma nel 1444 crollò sotto il peso della folla accorsa al passaggio del corteo nuziale del Marchese di Ferrara. Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra perché al ponte di legno era necessaria una continua manutenzione molto costosa.

Nel 1554 venne indetto un concorso al quale parteciparono gli architetti più famosi del tempo come Jacopo Sansovino, Andrea Palladio e Giacomo Barozzi da Vignola.

Tutti progetti legati allo stile classico ma non andavano ben perché impedivano il passaggio delle grandi imbarcazioni che trasportavano le merci per il mercato e per lo stoccaggio nei vicini Fonteghi.

Di Palladio esistono due proposte: entrambe prevedono la razionalizzazione dell’intera area di Rialto, con due fori commerciali alle teste del ponte.

I progetti del Palladio erano molto belli ma poco razionali e furono scartati. Fu indetto quindi un concorso vinto dall’ingegnere veneziano Antonio Da Ponte. La soluzione pensata era un ponte con un’unica arcata di sostegno in modo da permettere agevolmente il transito in Canal Grande. L’opera venne compiuta nel 1591. Un’unica arcata di oltre 28 metri di corda collega le due rive del Canal Grande. Furono impiegati più di dodicimila pali di legno di olmo per sostenere le fondamenta della struttura, che ospita 24 botteghe, distribuite su i due lati. La salita è divisa in tre rampe, una centrale larga una decina di metri con ampi gradini suddivisi in gruppi di cinque, e due rampe laterali larghe circa 3 metri.

Sulle arcate centrali, affacciate sul Canal Grande, sono visibili da un lato sculture che rappresentano l’Annunciazione: una colomba tra l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria (di Agostino Rubini), dall’altro San Marco e San Teodoro (di Tiziano Aspetti), della fine del XVI secolo. Alle basi è incisa la data di costruzione del ponte insieme a quella leggendaria della fondazione di Venezia (che secondo antica tradizione avvenne il 25 marzo dell’anno 421.

Un’ ardita opera ingegneristica che è riuscita a trovare il giusto equilibrio tra tecnica ed estetica. Il costo totale del ponte di Rialto raggiunse l’importante cifra di 250.000 ducati.