Il vino di Olevano Romano, il Cesanese: una storia lunga quanto quella italiana

Sulle tavole di noi italiani non può mancare, accompagna il pranzo o la cena ed è tra le bevande più famose al mondo: il vino.

Accenni storici

La storia del vino è talmente antica che si confonde con quella dell’umanità; secondo molti storici, infatti, i primi tentativi di lavorazione dell’uva risalirebbero a circa settemila anni fa, secondo i reperti rinvenuti nei siti archeologici cinesi. Nonostante fosse così antico, i primi a sviluppare la viticultura furono i fenici, i greci e, infine, i romani. Il contributo di questi ultimi fu comunque fondamentale per la sua lavorazione, tanto che riuscirono a gettare le prime basi per l’enologia, una disciplina che oggi è fondamentale per lo studio e la produzione del vino. Divenne parte integrante della dieta romana, tanto che molti si specializzarono nella sua produzione. Dunque, non poteva mancare sulle tavole dei noti banchetti: poteva essere bevuto annacquato con acqua calda o fredda, in base anche alla stagione. Oltre che i commercianti e fedeli consumatori, i romani crearono le prime forme di sommelier, ossia gli haustores, veri e propri assaggiatori che classificavano i vini in base al loro sapore e alla provenienza geografica.

Insomma, la storia del vino è lunga quanto quella italiana. Oggi esistono tantissime varietà viticole che permettono di ricavare vini di gusto diverso e molti di essi sono famosi non solo in Europa, ma nel mondo. Tra cui c’è sicuramente il Cesanese di Olevano Romano (provincia di Roma).

Il Cesanese

Il Cesanese è classificato come Vino Doc (di origini controllata) dal 2011 quando fu inserito in Gazzetta ufficiale ( n. 295 del 20 / 12 / 2011). È ricavato da un vitigno delle zone olevanesi a bacca nera. Le sue origini ancora oggi sono dubbiose. È plausibile, però, pensare che siano stati i romani a coltivarlo per primi; infatti furono loro a creare i primi insediamenti di rilevanza urbanistica.

Immagine di uva cesanese.

Nel corso della Storia, il vitigno cesanese continuò ad essere coltivato, tanto che nell’Ottocento divenne molto famoso a Roma. Inizialmente le classi abbienti della città laziale lo consumavano a fine cena, insieme ai dessert, oppure nel corso dei salotti che erano molto simili a circoli culturali, nei quali s’incontravano scrittori, politici e dame dell’alte società. Già, però, ai primi del Novecento l’usanza di consumarlo con i dolci si perse e, così, il Cesanese iniziò ad accompagnare l’intero pasto, diventando un vino tra i più pregiati.

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