La Marilyn di Andy Warhol venduta da Christie’s per 195 milioni di dollari. Il ricavato va in beneficenza

La celebre serigrafia dell’artista statunitense è solo una delle serie di ritratti realizzati con sfondi cromatici diversi, due anni dopo la morte della diva. Se l’è aggiudicata il gallerista Larry Gagosian che nel tempo è diventato un network globale con diciotto spazi espositivi in tutto il mondo. Compreso Roma dove ha una galleria dal 2007.
Il ritratto di Marilyn Monroe realizzato da Andy Warhol è stato battuto da Christie’s per 195 milioni di dollari (184 milioni di euro), il prezzo più alto mai pagato in un’asta per un’opera d’arte del XX secolo.

“Shot Sage Blue Marilyn” , una serigrafia del 1964 di Andy Warhol, massimo rappresentante della Pop art , era stata realizzata, come molte altre della serie, due anni dopo la morte della star di Hollywood. L’opera d’arte è tratta da una fotografia di Marilyn che faceva parte delle promozione del film Niagara, che lancio definitivamente Marilyn Monroe nell’Olimpo cinematografico, non più spalla bellissima di altri attori, ma “diva”,
Un ritratto di Marilyn con i capelli in giallo, ombretto azzurro e labbra rosso vivo nello stile a campiture molto colorate di Warhol. Nel tempo questo ritratto e molti altri di personaggi famosi come Elvis Presley, vestito da cowboy, Elizabeth Taylor, Mao Tse-Tung, Jacqueline Kennedy e il proprio autoritratto, divennero icone popolari.

In quarant’anni Larry Gagosian si è trasformata in un network globale con diciotto spazi espositivi, noti per l’eccezionalità delle loro architetture e della loro programmazione.
Larry Gagosian, apre la sua prima galleria a Los Angeles nel 1980. Nel 1985 inaugura uno spazio a New York esponendo la celebre collezione di Emily e Burton Tremaine. Dal 1989 al 1996 gestisce insieme al leggendario gallerista Leo Castelli uno spazio espositivo a SoHo dove si susseguono importanti mostre dedicate all’arte americana del dopoguerra.

“L’epoca degli artisti maledetti – afferma, in un intervista il filosofo francese Gilles Lipovetsky – è ormai terminata, oggi gli artisti all’avanguardia sono sulle copertine delle riviste e guadagnano una fortuna. Il mercato dell’arte contemporanea è esploso con quotazioni in continua ascesa, con dei collezionisti che speculano sulle opere d’arte.
Il grande vincitore in tutto questo è palesemente il capitalismo. Il capitalismo è riuscito a far sì che i luoghi artistici si adeguino ai principi aziendali. La dinamica o, meglio, la logica economica si è introdotta in tutti i settori: si parla di ‘arte-business’.

La rottura si è consumata con Andy Warhol. Sino ad allora l’arte e il commercio erano due universi separati. Basti pensare all’evoluzione dei musei. Prima i musei non erano vincolati da dettami commerciali. Oggi sì. Oggi si investe nei musei. E perché? Perché sono degli strumenti di promozione delle città: permettono di attirare il turismo, il turismo culturale. All’interno dei musei ci sono dei negozi che vendono prodotti derivati, ci sono bar e ristoranti. Esistono dei dettami commerciali ben precisi collegati alla gestione di un museo”.

Citando Humphrey Bogart nel film Quarto Potere: “Questa è la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare niente”. Si potrebbe dire: “ E’ il capitalismo bellezza……..”. Si può essere d’accordo o meno ma di positivo è che il ricavato della vendita di Marilyn va in beneficienza.
I am a student of BAK College. The recent paper competition gave me a lot of headaches, and I checked a lot of information. Finally, after reading your article, it suddenly dawned on me that I can still have such an idea. grateful. But I still have some questions, hope you can help me.