Le gemme gnostiche

A cura di Tania Perfetti, gruppo Facebook La Casa nel Medioevo
Le gemme gnostiche sono pietre romane così denominate dagli archeologi per gli elementi dottrinari che sono stati riconosciuti nelle loro iscrizioni. Sono pietre che generalmente hanno misteriose rappresentazioni di carattere magico-sincretistico ed iscrizioni. Benché siano per la maggior parte in greco, assai spesso sono semplicemente scritte in lettere greche. Mentre le parole sono strani nomi o oscure formule. Frequentemente le lettere greche sono unite ad altri segni di carattere magico.
Che queste pietre non siano sigilli, ma amuleti o talismani è poi ancora sottolineato dal fatto che le iscrizioni sono incise per essere lette direttamente, cioè non sono orientate a specchio, come dovrebbero essere se se ne dovesse leggere l’impronta. Inoltre in tutto il gruppo si nota una chiara preferenza per determinate materie, scelte, più che per la loro bellezza e per il loro valore intrinseco, per il loro rapporto con la magia.
I colori ed i materiali
Più di un terzo delle gemme è di diaspro, rosso, bruno, giallo o verde. Specialmente quel diaspro verde con macchie rosse detto eliotropia, o, talvolta, “pietra di sangue”. Circa un altro terzo consiste di un minerale ferroso nero. L’ematite, detta anch’essa “pietra di sangue” per la polvere di colore sanguigno che se ne ricava graffiandola (può generare confusione il fatto che talvolta vengano chiamati “pietre di sangue” anche il diaspro rosso e la corniola).
L’ematite, mentre era una delle materie pregiate della glittica assiro-babilonese ed egiziana, non fu mai usata per altri tipi di pietre intagliate greco-romane. Perciò è un elemento che unisce le gemme del gruppo “magico” all’antica tradizione orientale. Queste gemme sono state molto ricercate nel Medioevo e particolarmente nel Rinascimento. Periodi in cui circolarono un numero considerevole di copie e di falsi, non facilmente riconoscibili come tali. Divennero note con il nome di gemme Abraxas dalla parola abraxas. O meglio, come appare negli originali, Abrasax, che vi appare iscritta in moltissimi casi e che dalla letteratura patristica apprendiamo aver avuto un ruolo rilevante nello gnosticismo della tarda antichità.  Fonte : Studi sulle gemme gnostiche  di A. Mastrocinque

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