La focaccia del lockdown

Il ricordo di una primavera rinchiusi in casa… oppure in cucina?

Il ritorno della primavera mi porta con la mente a due anni fa, all’inizio della pandemia di cui purtroppo ancora oggi parliamo. Ma non c’è fine al peggio e proprio in questo periodo ne stiamo avendo la conferma.

Sebbene due anni fa ci siamo ritrovati a dover rinunciare alla normalità a cui eravamo abituati, siamo stati in grado di reagire ed abbiamo cercato di essere il più possibile uniti e di tenerci occupati durante le nostre giornate. Molti hanno ripreso in mano progetti e passioni che, nella vita frenetica di tutti i giorni, erano stati in un certo senso archiviati. Sono sicurissima inoltre che la maggior parte di noi ha trascorso molto del proprio tempo in cucina, ritrovando la gioia di impastare e di cucinare. Sono stati questi piccoli dettagli ad arricchire le nostre giornate! Proprio nel corso della pandemia, a me è successo di scoprire un amore incondizionato per i lievitati. Un po’ per noia e un po’ per curiosità mi sono ritrovata a dare vita a Rino, il mio lievito madre, il quale oggi mi dà immense soddisfazioni.

Ripensando all’aprile di due anni fa mi tornano in mente gli aperitivi organizzati in casa nei fine settimana, io e mia sorella ci divertivamo ad organizzare il tutto nei minimi dettagli per trovare un briciolo di normalità in una vita che tanto normale in fondo non era più. Tra le ricette più proposte ed amate a casa mia vi era senza dubbio quella di una focaccia che nella preparazione ricorda molto la famosissima focaccia barese. Sarà proprio questa la ricetta del mese: una strepitosa focaccia che potrete proporre in occasione di cene con parenti e amici, o gustare semplicemente al posto del pane. Come tutti i lievitati richiede ovviamente un po’ più di attenzioni, ma vi stupirete di quanto prepararla sia semplice.

Per realizzare la mia focaccia del lockdown avremo bisogno dei seguenti ingredienti:

  • 150 g di farina tipo 0
  • 125 g di farina tipo 1
  • circa 70 g di patata schiacciata
  • circa 220 ml di acqua
  • un cucchiaino di zucchero
  • 3 g di lievito di birra disidratato
  • 25 ml di olio evo
  • un cucchiaino di sale.

N.B. Se abbiamo il lievito madre possiamo usarlo al posto del lievito di birra prelevandone circa 80 g.

Procediamo iniziando a mescolare l’acqua con il lievito e lo zucchero. In un recipiente a parte setacciamo le farine e versiamovi poi la patata precedentemente bollita e schiacciata. Uniamo il tutto ed iniziamo ad impastare con le mani o in planetaria. Aggiungiamo il sale e poi l’olio a filo. Dobbiamo impastare finché non otterremo un bell’impasto leggermente appiccicoso. A questo punto copriamo il recipiente contenente l’impasto con della pellicola trasparente e lasciamo riposare fino al raddoppio, ci vorranno circa quattro ore, ma il tempo può ovviamente variare in base al lievito e alla temperatura della nostra cucina. Una volta raddoppiato, ribaltiamo l’impasto in una teglia precedentemente unta con un po’ d’olio. Con i polpastrelli andiamo a bucherellare l’impasto allargandolo pian piano dal centro verso l’esterno. Per un lavoro più semplice ungiamoci le mani con dell’olio. Dopo aver steso l’impasto nella teglia, versiamo sulla superficie un giro d’olio evo e con le dita schizziamovi anche un po’ d’acqua per rendere l’impasto più umido. Con le dita cospargiamo bene l’olio e poi condiamo con pomodorini tagliati a metà, olive nere, origano e un po’ di sale. Spingiamo leggermente i pomodori e le olive facendoli immergere nell’impasto. Ancora meglio se i pomodorini rilasceranno il loro succo sulla focaccia! Lasciamo ora riposare il tutto per una mezz’oretta prima di cuocerla in forno statico già caldo a 220° per circa 20 minuti. Una volta sfornata, attendiamo che la focaccia intiepidisca un po’ prima di gustarla!

Ecco dunque la focaccia protagonista del mio lockdown. Quale è stata invece la vostra ricetta del lockdown? Sono curiosa di saperlo. Se vi fa piacere, venite a trovarmi sui miei social per dirmelo.

Vi aspetto, Stefania!

Facebook: stefania.aromadicannella

Instagram: aromadicannella_

Blog: stefaniamosetti.altervista.com

Condividi