Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo. In mostra a Palazzo XNL – Piacenza Contemporanea. Piacenza fino al 24 luglio 2022

Ritratto di Signora
In mostra anche il Ritratto di Signora, un dipinto che era sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi poi ritrovato fortunosamente nel 2019.

Negli spazi della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL – Piacenza Contemporanea, apre al pubblico la mostra Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo, il racconto di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900.

Un immagine dell’allestimento della mostra di Piacenza

Ci si addentra quindi nella vicenda del pittore attraverso la Secessione Viennese da lui fondata con altri 17 artisti nel 1897 in segno di protesta verso l’arte ufficiale. Il Ritratto di Josef Pembauer(1890), capolavoro di Klimt che ne preannuncia la “stagione d’oro” introduce a opere quali la Signora con mantello e cappello su sfondo rosso (1897-1898), Signora davanti al camino (1897-1898), Dopo la pioggia (1898), Le amiche I (Le sorelle) del 1907, il Ritratto di Amalie Zuckerkandl (1913-1914), il Ritratto di signora in bianco (1917-1918).

Klimt. Ritratto di Amalie Zuckerkandl (1913-1914)

La mostra, curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia, vuole festeggiare il “ritorno a casa” del Ritratto di Signora (1916-17) di Klimt – dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi poi ritrovato fortunosamente nel 2019. “Il ritratto di signora” era salito alla ribalta delle cronache per essere stato misteriosamente trafugato nel 1997 dalla Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza per poi riapparire nel 2019. Il viso dolce di questa giovane donna, dagli occhi cerulei e le gote arrossate, dopo tanto peregrinare torna mostrarsi di nuovo.

Edvard Munch – La vanità, 1899 Litografia

Il percorso espositivo muove dal clima del simbolismo europeo che mise le basi alla Secessione attraverso le opere di Klinger, Redon, Munch, Ensor, Khnopff, von Stuck. E’ presente il periodo giovanile di Klimt caratterizzato dal sodalizio con il fratello Ernst e con Franx Matsch. Edvard Munch, La vanità 1899 Litografia, Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia. I compagni di avventura di Klimt saranno poi Wilhelm List, Carl Moll ma soprattutto Egon Schiele e Oskar Kokoschka, gli architetti e gli artigiani che misero in pratica l’idea di “arte totale”. Nel percorso emergono locandine e manifesti di spettacoli, mobili sontuosi e oggetti d’arredo che fanno da contraltare ai ritratti degli uomini e delle donne che animarono quei teatri e quei palazzi.

Klimt. Teseo e il Minotauro (1898)

Il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d’arte decorativa fondati a Vienna da Josef Hoffmann e da Kolo Moser nel 1903 è documentato attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti inoltre i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898), che all’epoca fece scandalo (presente nelle due versioni, quella iniziale e quella censurata) e riviste come “Ver Sacrum”. Una scelta di disegni e incisioni di Schiele e Kokoschka, tra cui la fiabesca serie dei Ragazzi sognanti (1908-1909), opera fondamentale della stagione giovanile dell’autore, ricorda quindi la più giovane generazione di artisti austriaci che da Klimt prese le mosse.

Il Sogno del melograno (1912-1913) di Felice Casorati

Il percorso è arricchito anche da un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, dopo che l’artista partecipò alla Biennale di Venezia del 1910 e all’Esposizione internazionale d’arte a Roma del 1911, con opere straordinarie come il Sogno del melograno (1912-1913) di Felice Casorati, esposto nuovamente dopo più di trent’anni, la scultura in marmo e oro Carattere fiero e anima gentile (1912) di Adolfo Wildt e l’affascinate ciclo Le mille e una notte (1914) di Vittorio Zecchin.

La mostra si chiude con la ricostruzione del monumentale Fregio di Beethoven (copia del 2019 dell’originale del 1901) riservando così ai visitatori un’esperienza di grande suggestione.
Klimt.

La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa dal Comune di Piacenza e dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, con la collaborazione del Belvedere, della Klimt Foundation, e si avvale di prestiti da collezioni pubbliche e private.
INFORMAZIONI
Orario apertura
Tutti i giorni 10.00 – 19.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Apertura straordinaria la mattina riservata ai gruppi scuola alle ore 9.00 (prenotazione obbligatoria)
Aperture straordinarie
Domenica 17 aprile
Lunedì 18 aprile
Lunedì 25 aprile
Domenica 1° maggio
Giovedì 2 giugno
Lunedì 4 Luglio
Biglietti
Mostra + Galleria Ricci Oddi Intero € 15,00
Ridotto € 13,00
Informazioni e prenotazioni
T. +39 0523 179861

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