Lady Godiva, mito o realtà?

A cura di Maria Lupica

Lady Godiva, tutti la conosciamo cosi, ma è il suo nome latinizzato, o più verosimilmente è Lady Godgyfu, Dono del Cielo, nel nome anglosassone.

STORIA

Secondo il Liber Eliensis , il primo a scrivere di lei intorno alla fine del XII Sec. è un frate dell’Isola di Ely, il cui nome è rimasto ignoto purtroppo: E’ una donna di alto lignaggio/altissimo rango anglosassone, nata nel regno di Mercia, in Gran Bretagna, bellissima e soprattutto tenace, vissuta intorno alla metà dell’XI secolo, (990 – 10 settembre 1067) D.C., è la data più precisa. Rimane vedova del primo marito si unisce in seconde nozze con Leofrico conte di Mercia e pure di Coventry. I due nobili consorti si dedicano solertemente alle sovvenzioni degli istituti religiosi inglesi, istituendo anche un monastero Benedettino all’interno della contea e si occupano anche dei finanziamenti di altri monasteri quali i Much Wenlok, Leominster, Chester ed Eveshan.

IPOTESI

Diverse tesi odierne collocano i suoi resti/le sue spoglie mortali all’interno della Chiesa della Benedetta Trinità di Evesham, mentre altre fonti nella Chiesa di Coventry, accanto al marito.

Famosa è la sua singolare/mitica cavalcata che passa alla storia così come la conosciamo.

Filmografia

Ne abbiamo anche una rappresentazione cinematografica genere avventura Usa del 1955 del regista Arthur Lubin durata circa 89 minuti, interpretata da niente popo’ di meno che: Victor McLaglen, Maureen O’Hara, George Nader, film assolutamente da vedere. La cui trama romanzata è più o meno questa: Durante l’XI secolo l’Inghilterra è teatro di lotte tra sassoni e normanni. Per volere del re normanno Edoardo, il giovane Lord Leofric signore della contea di Warwich deve sposare Lady Jolanda.

Però lui non vuole proprio saperne, forse perché non è il suo tipo di donna, e, fuggito dalla corte, è imprigionato per ordine del re. In questa infelice circostanza Lord Leofric conosce una donna avvenente ed energica, Lady Godiva appunto, la sorella dello sceriffo che l’ha appena arrestato e, prima che giungano i soldati per riportarlo a corte, la sposa, dopodiché si presenta al cospetto del re. Ai conti viene chiesto di deporre le armi e sciogliere gli eserciti; ma le parti in causa non riescono proprio ad accordarsi. Tra Lord Leofric e il conte Godwin c’è inoltre un’antica inimicizia per alcune terre che i due si contendono; mentre il conte Instas, normanno ed avversario di entrambi, ordisce trame ai loro danni, classico ed intramontabile esempio che tra i due litiganti il terzo gode.

L’incontro

Ma Lady Godiva interviene anche questa volta e riesce ad organizzare un incontro tra suo marito e Godwin in cui i due decidono di donare le terre contese all’ordine di S. Benedetto e depongono così le armi. Ciò non va proprio giù al perfido conte Instas che accusa Godwin di ribellione e ne ordina l’arresto. Lady Godiva lo difende, mentre Leofric finge di parteggiare per Instas. Repuntando vile il comportamento del marito,  Lady Godiva lo lascia immantinente proponendosi persino  di non rivederlo più per il resto della vita; ma Leofric fa rinchiudere Godwin nel suo castello e al momento opportuno lo libera. Nella lotta che segue, Lord Leofric viene ferito e fatto prigioniero e Godiva, ancora follemente innamorata, accorre subito da lui.

Al cospetto del re, Instas la accusa addirittura di aver mancato alla fedeltà coniugale dovuta al legittimo marito e chiede che, secondo il volere di un’antica e crudele tradizione, venga costretta a cavalcare nuda per il paese, guarda caso. Il re è contrario, ma Lady Godiva accetta di buon grado l’imposizione, sicura che nessuno sguardo maschile si poserà su di lei, come infatti accade. Instas tenta di far uccidere Godwin, ma Leofric interviene e con la minaccia delle sue armi, costringe Instas a giurare che abbandonerà l’Inghilterra. Il figlio di Godwin verrà nominato successore al trono.

Fonti medievali

Secondo invece diverse cronache medievali, ha cercato in tutti i modi di persuadere il proprio marito a ridurre i pesanti tributi che opprimono i loro sudditi popolani. Leofric, stanco delle sue continue insistenze, le promette solo di togliere le tasse a patto che lei percorra nuda a cavallo le strade di Coventry, illudendosi a torto che ha certo il coraggio di fare una cosa tanto ardita e pregiudicata per ogni epoca. Cosa che ella invece fa, coperta però dai suoi lunghi capelli, che lasciano intravedere soltanto e purtroppo le sue splendide e sinuose gambe.

Ma le versioni storiche sulla conclusione di questo avvenimento non sono concordi:

Secondo una versione della storia, il marito Leofric,  libera la città da tutte le tasse ma vuole mantenere quelle sui cavalli. Chi sa perché, poi?

Secondo un’altra versione invece, Lady Godiva chiede agli uomini della cittadina di rimanere in casa nel momento fissato per la cavalcata. Si dice che il giovane sarto  Peeping Tom (nome che entrato nell’uso comune inglese come sinonimo di guardone), l’unico cittadino che osa guardare fuori dalla finestra, facendo un buco tra le tapparelle, per poterla ammirare senza veli e saziarsi cosi della sua straordinaria bellezza, diviene cieco e muore o per giustizia divina o perché abbagliato da così tanta e mai vista prima beltà. E tutti vissero felici e contenti.

Per molti studiosi questa è solo una leggenda, ma a voi l’ardua sentenza su Lady Godiva.

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