Il ponte delle Cascate di Trevi nel Lazio: iniziati i lavori di riparazione

Nel nostro Bel Paese ci sono dei veri e propri angoli di paradiso; angoli in cui la natura, la storia e il mistero si incontrano, formando un connubio difficilmente eguagliabile. In questi angoli possiamo passeggiare nella Storia, carpire il loro fascino antico o, semplicemente, godersi la bellissima natura, prendendo fiato dalla vita frenetica di tutti i giorni. Scorci così sono sparsi in tutt’Italia: da Nord a Sud, passando per il centro. Non è da meno uno dei Comuni più noti della campagna Laziale: Trevi nel Lazio.

Trevi nel Lazio (provincia di Frosinone) è situato nell’Alta Val d’Aniene. Il suo toponimo, che deriva dall’etimo “trivio” ossia posto al crocevia di tre importanti vie di comunicazioni, dimostra come fosse per i popoli antichi (dagli Equi ai Romani) uno snodo fondamentale per i commerci e le comunicazioni. Nei dintorni di questo pittoresco borgo, èIl ponte delle Cascate di Trevi nel Lazio: iniziati i lavori di riparazione presente un angolo di paradiso storico e naturalistico, ossia le cosiddette Cascate di Trevi o di Comuneaque.

Un po’ di storia

Queste Cascate si trovano nella parte più bassa del Comune di Trevi. Nutrite dal fiume Aniene, che poco più avanti si unisce a quello del Simbrivio, sgorgano da una roccia e si gettano in un lago di piccole dimensioni sottostante a esse.

Tali cascate sono annoverate fin da secoli più antichi. Ne abbiamo notizia fin dal popolo dei Romani che, infatti, le denominò ad communes acquas, a causa dell’incontro delle acque dei due fiumi. Da molti storici, infatti, è stato individuato come il primo sito in cui furono realizzate opere per l’intercettazione del fiume Aniene; tanto che è proprio qui che sono stati rinvenuti i resti di un primo acquedotto, l’Anio Novus risalente al I secolo d. C.

Le Cascate di Trevi nel Lazio.
Immagine tratta dal sito InformareH24.

È sempre in questa zona archeologica che sono stati scoperti i ruderi di antiche ville romane e, ancora, di opere idrauliche. Per di più, in tempi più recenti, gli studiosi hanno scoperto anche i resti di uno dei sette castelli di Trevi, i quali erano distribuiti su tutto il territorio e proprio da questa fortificazione prenderebbe il nome odierno, Comuneacque. L’attestazione nei documenti prevedeva il toponimo “Commune Aque”, derivato con tutta probabilità dal riferimento latino ad communes acquas.

Per accedere a questo bellissimo luogo era possibile percorrere un ponte, il quale accedeva direttamente alle cascate. Purtroppo, nel 2018 questo crollò.

Il crollo del ponte e la sua riparazione

Le cause del suo crollo non sono ancora del tutto chiare: alcuni credono che sia stato per le piogge torrenziali che l’hanno indebolito, altri, invece, pensano che, a danneggiare la struttura, sia stata l’installazione di corrimano. Comunque sia, per quattro anni è rimasto, ovviamente, chiuso per la sicurezza dei visitatori, i quali dovevano così allungare il proprio percorso per accedere alle cascate.

Immagine del ponte. Immagine tratta dal sito InformareH24

Il 30 marzo di quest’anno è giunta, però, la lieta notizia: sono partiti i lavori di riparazione del ponte. Una buona notizia non solo per gli abitanti trebani, ma anche, in generale, per ogni amante della natura, del trekking e della Storia che intende far visita a queste incantevoli cascate, protette, come un tesoro raro, dal folto bosco.

 

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