Il Festival di Onbashira in Giappone: tra sacralità e pericolosità

Nella prefettura di Nagano, in Giappone, ogni sei anni avviene un festival che è un misto di sacralità, incoscienza e folklore.

Un esempio di abete giapponese. Foto di 663highland. Wikipedia

È l’Onbashira Festival. Si tratta di una manifestazione che, secondo le leggende, risalirebbe, addirittura, a circa 1.200 anni fa. Tradotto letteralmente Onbashira, vuol dire “colonne sacre” e proprio nella sua traduzione c’è il significato di questo festival; infatti, la cerimonia che prevede due fasi, ha come scopo quello di rinnovare le colonne del vicino santuario di Suwa, vicino all’omonimo lago.

Onbashira Festival

Il festival si svolge ogni sei, ossia negli anni della Scimmia e della Tigre secondo lo Zodiaco orientale. Esso, dunque, si compone di due momenti. Il primo – Yamadashi- (“venire dalle montagne”), si svolge ad Aprile e inizia con il taglio di enormi abeti giapponesi, da cui sono ricavati sedici tronchi che possono arrivare anche a quasi venti metri di lunghezza.

Il primo momento: Yamadashi

Una volta tagliati, gli uomini della città li fanno scivolare giù per la montagna fino ad arrivare il santuario. Questo particolare momento è tra i più pericolosi di tutto il festival; infatti, questi tronchi sono legati con delle corde e attraverso un gioco-forza, gli uomini cercano di portarli dalla collina.

Il Santuario di Suwa. Foto di 663highland3. Wikipedi

Per raggiungere questo scopo sono impiegate centinaia e centinaia di persone. La pericolosità sta nel fatto che da un momento all’altro la forza in discesa del tronco potrebbe rompere le corde e così potrebbe investire qualcuno dei partecipanti, considerando anche che il percorso è di circa dieci chilometri. Il rischio è tale che occorre tre giorni per completare il loro trasporto.

Il secondo momento: Satobiki

Il secondo momento, quello dello Satobiki, avviene a maggio e consiste nel posizionare i tronchi negli angoli dei quattro edifici, da cui è composto il noto santuario. Sempre grazie all’uso delle corde, gli uomini posizionano verticalmente il tronco ed ecco un altro momento notevolmente rischioso.

Nonostante sia un avvenimento rischioso, riesce ad attrarre numerosi visitatori, tanto che, all’ultimo festival, svoltosi gli spettatori erano migliaia.

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