Francesco Rigon, scultore, ceramista e designer. Attivo a Nove in provincia di Vicenza. Nella sua vasta attività vi è anche il ciclo dei “cuchi”, caratteristici fischietti della tradizione popolare.

Scultore e ceramista attivo a Nove provincia di Vicenza. Dopo gli studi all’Istituto d’Arte di Nove e alla Scuola di Disegno Industriale a Venezia, Francesco Rigon diventa professore al liceo artistico di Padova e successivamente all’Istituto d’Arte, Nove.

E’ la ricerca creativa in ambito ceramico che lo impegnerà maggiormente. Nel suo curricolo vanta anche una concreta esperienza nel campo del design industriale, in quell’unico e irripetibile stagione di inizio anni ’70 quando fondò, con il collega Toni Bernardi e Massimo Gosetto, laboratorio Giallo, uno studio sperimentale di Progettazione, Fotografia, Grafica Pubblicitaria.

Agli anni Ottanta risalgono le sue composizioni plastiche più celebri (“Giustizia”, “Amazzonia”, “L’albero della vita”, “La condizione”, “Disaccordo”, “Oceania”, “Germoglio”). Una congiunzione di fantasiosi collage fra elementi geometrici e stilizzazioni figurative, che per felicità inventiva ed essenzialità formale, rimangono fra le prove più interessanti della ceramica italiana del periodo.

 

Esiste una continuità con chi, insegnante nella vita e punto di riferimento …..controcorrente, ha fatto uno scelto consapevole e creativa, dedicando e indirizzando le proprie aspirazioni al racconto modellato e meditato con l’argilla. Francesco Rigon in seguito ha sviluppato l’esigenza di conoscere l’arte orientale attraverso un processo di interiorizzazione. Una rieducazione alla figura e al suo declinarsi oltre alle geometrie nate dagli echi di lontana memoria della scuola di Weimar.

Dai primi anni Novanta, Rigon si è pure dedicato all’elaborazione di originali “cuchi”, i caratteristici fischietti della tradizione popolare. I cuchi sono strumenti popolari a fiato, fischietti di terracotta che hanno origini lontanissime; così lontane nel tempo. Tracce dell’esistenza dei “cuchi” si trovano nella preistoria, nell’età del bronzo, durante i fasti del mondo greco e così via fino ad oggi. L’interesse a questi strumenti a fiato si è sviluppato a fine Ottocento e si è accentuato negli ultimi anni.


I cuchi nel corso dei secoli sono stati costruiti per tanti scopi diversi: per imitare gli uccelli, per segnare il trapasso dalla vita alla morte, per allontanare gli spiriti cattivi, per riti scaramantici, per allontanare i predatori dalle coltivazioni da parte dei contadini, per gioco dai bambini, come pegno amoroso.

 

Rigon ritorna sempre ad una ricerca iconica con la ceramica. Il fischietto o meglio il ‘cucco’ inteso come scultura rappresentativa del contemporaneo.

Se da un lato il pensiero scivola docile allo lezione di vita di Federico Bonaldi (riconosciuto esempio di coerenza), dall’altro é evidente che il germe creativo insito in Rigon non trovo requie se non nella continua rilettura e reinvenzione dell’attualità. Ovviamente non è solo questo. L’aspirazione al trascendente si erge forte in molte delle opere realizzate, ma spinto dal basso, dal legame con ciò, che di più sincero e semplice, la terra stessa porta con sé. Ecco quindi lo serie degli ‘Arcaici”, in cui l’avvitarsi dell’argilla in una forma primitiva e appena accennato fa da contraltare all’uso di pochi colori.

Lo conoscenza e l’avvicinamento alle antiche culture tradizionali italiche, lascia il segno per reinserire forme e simbologie millenarie in contesti iconografici che mescolano la morte con i sogni, il primitivismo con l’attuale.

Fra le numerose Mostre e i Concorsi in cui l’artista si è distinto. Solo per fare alcuni esempi. 1970 Concorso Andrea Palladio, Vicenza, Primo premio Laboratorio Giallo 1972. Concorso Internazionale di Disegno Industriale, Vicenza 1973. Concorso Internazionale di Disegno Industriale, Vicenza, Primo premio Bernardi-Rigon Concorso Internazionale della Ceramica, Faenza, Medaglia d’oro Bernardi-Rigon 1974 Concorso Internazionale della Ceramica, Faenza, Medaglia d’oro Concorso Internazionale di Disegno Industriale, Vicenza. Secondo premio Bernardi-Rigon 1975 Concorso Internazionale di Disegno Industriale, Vicenza, Terzo premio Bernardi-Rigon 1981 Bevilacqua La Masa, Venezia 1985 Keramikos. Istituto d’arte. Nove 1987 1n-contro Ceramisti di Faenza e di Nove, Palazzo De Fabris, Nove 1989. Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte, Faenza “Am Fenster”, Nove (mostra personale), Fictilia a Vicenza e la mostra itinerante in Giappone ” 50 anni di ceramiche italiane ” nella quale hanno dedicato il manifesto a Francesco Rigon.

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