La mutazione delle sirene nel Medioevo

La mutazione da uccello a pesce della sirena nel Medioevo- a cura di Tania Perfetti, gruppo Facebook La Casa nel Medioevo

A partire dal XII secolo il nome di sirena venne associato ad un essere metà donna e metà pesce.

Questo particolare tipo di sirena viene documentato letterariamente per la prima volta , nel trattato Demonstris del VI secolo.

Come è potuto avvenire che un essere parte donna e parte uccello sia diventato un essere parte donna e parte pesce?

Vi sono tre ipotesi:

1 – Con la diffusione del cristianesimo le sirene hanno perso le ali piumate , come molti altri “mostri” in quanto le ali piumati dovevano essere appannaggio solo di figure quali angeli in quanto pure a differenza delle sirene che erano considerati esseri infernali.

2 – Si ipotizza più banalmente che questo passaggio sia dovuto ad un errore di trascrizione. Forse perché in latino la parola Pennis (penne) e pinnis (pinna) la differenza è di una sola vocale. L’errata trascrizione avrebbe potuto indurre il disegnatore di un bestiario medievale a dare alla sirena l’aspetto di una donna pesce.

3 – L’avvistamento del dugongo (noto mammifero cetaceo) che aveva l’abitudine ad allattare i cuccioli alla mammella tenendolo per le pinne avrebbe potuto far credere ad uno spettatore disattento che si trattasse di una donna pesce.

Nonostante Omero le abbia nobilitate con il gesto estremo del sacrificio , le successive sirene in forma pisciforme continuano ad essere pericolose ammaliatrici, con intenti letali.

Negli stemmi araldici la sirena è quasi sempre rappresentata su un po’ d’acqua mentre si pettina i capelli e regge uno specchio in cui poter riflettere la sua immagine.

Solo nell’araldo di Varsavia è raffigurata con una spada e uno scudo. In un altro araldo considerato forse non ufficiale compariva una sirena con una doppia coda , e le due code sono tenute nelle due rispettive mani. Fonte: La sirena nell’arte medievale, pulcherrima virgo? Simona Moretti . Il Pdf e’ scaricabile

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