Le inquietanti “tombe transi”

Articolo a cura di Tania Perfetti del gruppo Facebook La Casa nel Medioevo

Le Tombe Transi vengono realizzate in epoca tardo medievale e rinascimentale. Probabilmente da quando gli scultori hanno avuto contezza dei cadaveri in putrefazione durante la peste nera.

Nello stile transi il corpo viene rappresentato nel momento transitorio. Nella tanatomorfosi, ovvero nel processo di decomposizione.

Le tombe transi infatti ricordavano a chiunque la fatuitá dell’esistenza. L’impermanenza nel mondo e al contempo la consapevolezza del : “Come te, ero io, come sono io, tu sarai“.

Erano tombe per lo più molto costose e non tutti potevano permettersele. Erano spesso strutturate su due piani, con vistosi baldacchini. Il corpo poteva essere rappresentato come un cadavere emaciato o come un corpo in disfacimento o come uno scheletro.

Una delle più stupefacenti tombe transi è quella di Luigi XII ed Anna di Bretagna nella cattedrale di Saint Denis a Parigi, risalente al sedicesimo secolo. La coppia giace sotto un imponente baldacchino. Le bocche sono semiaperte e le costole ben visibili sotto la pelle. Sul ventre si possono vedere le cuciture risultanti dall’imbalsamazione.

Un altro esempio meraviglioso (passatemi il termine, ma la passione mi pervade) e’ la tomba monumentale di Francois de la Sarra (1363), in Svizzera.

Lo stato di abiezione del corpo del defunto viene accentuato dall’aggiunta di rospi e serpenti colti nell’atto di divorare le spoglie. Questo tipo di composizione si ritrova anche in statue chiamate “Frau Welt” o “Prinz Welt”, comuni in Germania. Se viste da davanti, queste sculture rappresentano dei giovani pasciuti e lieti nel pieno della vita. Spostandosi e guardando la parte posteriore, i giovani si rivelano essere anch’essi in stato di decomposizione, assaliti da serpenti e rospi.

Il transi è dunque un memento mori che conta sull’identificazione fra lo spettatore ed il cadavere. Un muto testimone in pietra che ammonisce lo sbigottito osservatore. La gloria, la fama, la gioventù , la bellezza o il potere degli individui sepolti sotto tali tombe vengono esposti come transitorie vanità terrene. Fortune temporanee destinate ad aver termine con il trapasso . Rimane solo l’anima, l’essenza imperitura dell’essere umano ed il passante è dunque invitato a pentirsi per assicurare la propria salvezza.

Fonti

Per saperne di più sull’ argomento, consiglio vivamente “Metamorphosis of a Death Symbol: the Transi Tomb in the Late Middle Ages and Renaissance”.

Invece per coloro che non hanno familiarità con l’Inglese, il libro contiene bellissime fotografie che documentano diversi tipi di transi in Europa. Per Ultimo ma non ultimo LA NERA SIGNORA di Di Nola

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