Il beato Giuliano Majali, padre benedettino del XIV-XV Secolo
Il beato Giuliano Majali: Se chiediamo persino ad un palermitano se lo conosce, la risposta sarà il più delle volte negativa. Eppure fece moltissimo per questa nostra città.

Nacque nella Sicilia medievale precisamente nel 1387 e operò sotto il regno di Alfonso V. Il suo era il monastero benedettino delle Ciambre a Borgetto Monreale (PA). Rivelatosi anche abile diplomatico svolse in questo campo missioni importanti oltre che per il suo re. L’incarico più importante che svolse per il monarca fu trattare la pace con il Bay a Tunisi, anche per il Pontefice Eugenio IV.

Ma la sua missione terrena fu soprattutto quella di aiutare la massa di derelitti e sofferenti. A loro dedicò la maggior parte dei suoi sforzi: Fondò, sostenuto dal Senato e con l’autorizzazione regia nel 1431 alla, per l’epoca, veneranda età di 44 anni, un complesso ospedaliero centralizzato nel Palazzo Sclafani, vicino a Palazzo dei Normanni, e Ospedale di San Bartolomeo, Ospedale Grande e Nuovo ora chiamato Ospedale Civico. Oggi azienda nazionale di alta specializzazione.
Luogo nel quali riunì le funzioni di tutte le strutture precedenti, ormai vecchie e purtroppo fatiscenti. Nel 1442, come rettore il frate emanò 19 Capitoli per regolarne la vita interna.
Della sua opera ci rimangono anche le memorie ad opera di Salvatore Maria Di Blasi, un viale nel attuale complesso ospedaliero e una strada che va da piazza Porta S. Agata a piazza S. Francesco Saverio.
Morì ormai canuto a 83 anni e in odore di santità il 4 ottobre 1470, le sue spoglie mortali riposano adesso nella Basilica palermitana di San Domenico, la seconda chiesa di Palermo per grandezza dopo la cattedrale palermitana, sotto il monumento eretto per lui da Valerio Villareale, il Canova siciliano. Spero di aver contribuito alla conoscenza del Beato Giuliano Majali.
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Maria Lupica
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