Il tatuaggio nel Medioevo

A cura di Tania Perfetti gruppo Facebook La Casa nel Medioevo
La pratica del tatuaggio e’ antichissima. Le motivazioni psicologiche che spingono le persone a farsi disegnare qualcosa di indelebile sulla pelle, sono rimaste le stesse, anche se si sono adeguate ai tempi.
Ovvero:
Spirito di appartenenza a un gruppo , estetica, voglia di comunicare.
Tatuaggi terapeutici sono stati ritrovati sulla Mummia del Similaun (ca. 3300 a.C.) sulle Alpi Italiane, il famossisimo Otzi e sull’ uomo di Pazyryk nell’ Asia centrale.
Tra le civiltà antiche in cui si sviluppò il tatuaggio ci fu l’Egitto ma anche l’antica Roma, crocevia di popoli. Ma a Roma venne vietato dall’imperatore Costantino, a seguito della sua conversione al Cristianesimo (“Non vi farete incisioni nella carne per un defunto, né vi farete tatuaggi addosso. Io sono il Signore” recita infatti il Levitico 19.28′).
È peraltro da rilevare che, prima che il Cristianesimo divenisse religione lecita e, successivamente religione di Stato, molti cristiani si tatuavano sulla pelle simboli religiosi per marcare la propria identità spirituale.
In pochi sanno che nel Medioevo i pellegrini si facevano tatuare. I centri maggiori per i tatuaggi religiosi cristiani erano Gerusalemme e Loreto.
Quelli che tatuavano si chiamavano marcatori, erano degli ambulanti che segnalavano la propria presenza sbattendo gli stampi che tenevano inanellati per attirare i clienti. La tradizione vuole che durante le crociate, i soldati si tatuassero i simboli religiosi della propria fede per farsi riconoscere dagli “infedeli” e per garantirsi una sepoltura cristiana .
Il tatuaggio era quindi un marchio di riconoscimento che rappresentava l’appartenenza alla  cristianità e alla chiesa. I vari ordini si tatuavano i loro simboli e spesso il sacro e il profano si mischiavano. I tatuaggi che andavano per la maggiore erano il Sacro cuore in tutte le sue varianti, i crocifissi e i simboli della passione di Gesù, il gallo, INRI, le madonne infilzate, l’arco simbolo di Loreto.
Fonti : Tatoo La storia e l’origine in Italia. Di Luisa Gnecchi Rusconi.         “Iconologie del tatuaggio. Scritture del corpo e oscillazioni identitarie”
Gianfranco Marrone
Tiziana Migliore

 

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