I Korowai: la popolazione papuana che vive sugli alberi

I Korowai sono un popolo papuano della nuova Guinea occidentale (Indonesia), stanziati al centro della catena montuosa della Cordigliera.

L’organizzazione sociale

La loro organizzazione sociale è fondata sui clan famigliari: ognuno dei quali è gestito dal padre di famiglia che se ne occupa a livello economico, sociale e politico. Inoltre, i vari clan tendono a riunirsi in alleanze che sono rappresentate, e dominate, dagli uomini considerati più forti dei singoli gruppi.

Immagine di un Korowa. Foto di 7109288003. Wikipedia

Questi sono detti letel-abül (in lingua korowa “uomini forti”).  Nonostante sia un’organizzazione sociale, alla cui base sono i legami famigliari, la leadership non è, in realtà, ereditaria: spetta solo al “ capo famiglia” la scelta del suo successore e non vige alcun obbligo verso i figli che, se non ritenuti all’altezza del compito, possono non ricevere il comando del clan.  Inoltre, all’interno di questa piramide parentale, lo zio materno assume una grande importanza poiché si occupa della scelta delle mogli per i nipoti. Le mogli sono scelte sempre fuori dal proprio clan: in questo modo, così, si possono creare delle alleanze nuove che permettono una maggiore protezione nei confronti del clan rivale.

Il matrimonio, dunque, è esogamo – la scelta della coniuge ricade fuori dal proprio clan-, oltre che poligamo. Il marito, dunque, può prendere in sposa più di una donna. Inoltre, in caso di vedovanza della moglie, i fratelli del marito possono decidere se occuparsene oppure di darla in sposa a un altro uomo. Questo tipo di usanza sociale è detta levirato.

Il territorio e le abitazioni

I Korowai hanno un forte legame con il territorio, tanto che, secondo le loro credenze, i confini sono stati tracciati dagli antenati. Ogni clan possiede il proprio terreno (in lingua korowa bӧlup). Vivono in case poste gli alberi (khaim) che possono arrivare anche a cinquanta metri di altezza; solitamente, all’interno della stessa abitazione si trovano dalle otto alle quindici persone. Le case sono costruite in legno e adagiate sui rami. L’abitazione è composta di due ingressi separati, uno per gli uomini e uno per le donne, al centro si trova invece il focolare che serve sia per cucinare sia per riscaldare gli spazi.

Immagine della Cordigliera centrale. Foto di eGuide Travel. Wikipedia

La scelta di costruire le loro abitazioni in alto è dettata da una ragione di sicurezza; infatti, in questo modo riescono a proteggersi dagli animali selvatici. Inoltre, essi credono che l’altezza riesca, in qualche modo, a impedire agli spiriti malvagi di entrare in casa e rovinare la loro vita.

Accenni alla religione

La religione ha un posto rilevante nella loro quotidianità, in particolare essi sono devoti agli spiriti degli antenati che celebrano più volte il giorno. Inoltre, ritengono che le donne anziane abbiano poteri divinatori e per questo motivo, dunque, sono omaggiate nel corso delle celebrazioni religiose.

Il popolo Korowai, dunque, non ha avuto contatti con altre tribù o popolazioni per lunghissimo tempo. Si ritiene che il primo incontro con altre persone, al di fuori della loro cerchia, sia avvenuto sono alla fine degli Anni Settanta, quando un gruppo di antropologi scoprì uno dei loro insediamenti.

A oggi, questa popolazione conta quasi 4000 persone, tra adulti e bambini (secondo il primo censimento realizzato nel 2010); alcuni di essi, soprattutto i giovani, hanno deciso di alternare la loro esistenza tra i villaggi limitrofi e le loro residenze.

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