Kalinin K-7, il Titanic dei cieli dal triste destino

Il Kalinin K-7 era un mostruoso aereo sperimentale sovietico, di cui fu costruito un solo esemplare.

Il velivolo era stato progettato agli inizi degli anni trenta del secolo scorso per voli transcontinentali civili e militari.

Lo sviluppo di ulteriori aerei di queste dimensioni venne interrotto a seguito del tragico incidente in cui il Kalinin incappò. Il Titanic del cielo si schiantò causando la morte dei 15 uomini di equipaggio.

Progettazione

Il padre del progetto era Konstantin Alekseevič Kalinin, che iniziò a sviluppare la sua idea nella metà degli anni venti. Inizialmente il progetto prevedeva che si trattasse di un aereo passeggeri trimotore. Il mostro alato si sarebbe sollevato grazie ai nuovi motori BMW Hornet di fabbricazione tedesca, da 500 hp. Il nome originario era K-Tjazholij (K pesante). La fusoliera avrebbe dovuto ospitare fino a 22 passeggeri.

Dopo alcune sperimentazioni di successo, tuttavia si decise di abortire i motori tedeschi in favore di propulsori sovietici per questioni di nazionalismo.

I nuovi motori avevano però una potenza ridotta, costringendo Kalinin effettuare modifiche importanti all’aeroplano. Il nuovo K-7 aveva infine sette motori.

Altri problemi sorsero a causa della manovrabilità resa difficoltosa dal peso dell’aereo. Vennero proposti dei nuovi controlli sviluppati dall’Istituto elettronico di Mosca, che però si rivelarono fallimentari.

Si rese necessario quindi installare una serie di superfici di controllo che però andarono a discapito della aereodinamicità. Questi problemi furono risolti in seguito da Freiman.

Il progetto fu ultimato nel 1932 e nel novembre di quello stesso anno costruito il prototipo.

I voli e la tragica fine

A causa delle sue dimensioni si rese necessario costruire un ambiente apposito dove rimontare il prototipo che riuscì ad alzarsi in volo per la prima volta soltanto nell’agosto del 1933.

Già dal primo volo si riuscì a comprendere che vi erano grossi problemi dovuti dalle vibrazioni. Il primo volo del 19 agosto non superò i 5 metri di altitudine.

Si rese necessario ridisegnare la coda dell’aereo che già il 21 agosto riuscì a fare un breve volo circolare intorno all’impianto costruttivo. Le modifiche avevano eliminato le vibrazioni verticali ma non quelle orizzontali.

Ma furono probabilmente proprio le modifiche strutturali alla coda a causare il tragico incidente del 21 novembre 1933. Il cedimento di una delle travi di coda fece schiantare l’aereo al suolo causando la morte di 15 membri di equipaggio su 20 imbarcati.

Nonostante l’incidente si cercò di andare avanti con il progetto, scagionando i tecnici e asserendo che non c’erano errori di progettazione. Il disastro era avvenuto per vibrazioni distruttive provocate dalle superfici durante le regolazioni del settimo motore.

Due nuovi esemplari sarebbero dovuti essere stati costruiti nel 1935. Uno in versione civile e uno in versione militare. Ma un cambio di strategie all’ultimo momento fece saltare la produzione.

Successivamente l’Unione Sovietica non abbandonó del tutto l’idea di costruire arei titanici. L’Ekranoplano costruito negli anni ’50 ne è la prova.

 

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