Prato della Valle di Padova. Una delle più grandi e suggestive piazze d’Europa

Veduta aerea del Prato della Valle
Il Prato della Valle è la più grande piazza della città di Padova e la quinta piazza più grande d’Europa, con una superficie di 88620 m².

La forma attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un’isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia, in onore del podestà che commissionò i lavori, circondata da un canale ornato da un doppio basamento di statue numerate di celebri personaggi del passato che secondo il progetto originario dovevano essere 88. Invece, sono solo 78 statue con 8 piedistalli sormontati da obelischi e 2 vuoti. Solo gli spazi dell’ingresso ai quattro ponti furono riservati a personaggi politici, a Dogi e Papi.

Il Prato della Valle e la città di Padova

E’ circondata da un piccolo canale sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue, con una circonferenza esterna di 1450 metri.

Nel 1775, Andrea Memmo, patrizio veneziano illuminista, nominato Provveditore della Serenissima a Padova, con l’aiuto dell’abate Domenico Cerato, professore di architettura a Vicenza e Padova e progettista di diverse opere pubbliche a Padova e dintorni, valorizzò questo spazio attuando una radicale bonifica e creando una canalizzazione sotterranea destinata a far defluire le acque dell’anello centrale, che tuttora vediamo, valicato da 4 ponti, recingere una specie di grande aiuola circolare.

Le statue del Prato della Valle e sullo sfondo la Basilica di Santa Giustina

L’idea del Memmo era quella di creare un nuovo centro commerciale cittadino, uno spazio adatto per fiere e manifestazioni. Riuscì così a trasformare in pochissimo tempo il centro di Prato della Valle da palude malsana in luogo di mercati, spettacoli, incontri e di passeggio.

Quattro viali attraversano il Prato su piccoli ponti, per poi incontrarsi al centro dell’isolotto.
La sistemazione trae ispirazione dalla grande tradizione veneta del giardino patrizio proposto, secondo i concetti neoclassici, come soluzione urbanistica e qualificazione ambientale.

Il Prato della Valle con il consueto mercato del sabato

Nel Medioevo fu sede di fiere, giostre, feste pubbliche e gare, come le corse dei “sedioli”, una specie di biga tipicamente padovana o il “castello d’amore”, che si concludeva con la conquista delle belle ragazze da marito da parte di giovanotti venuti da tutto il Veneto. La domenica delle Palme era anche il luogo tradizionale delle grandi assemblee “di tutti gli uomini liberi del Padovano” e già nel 1077 era luogo da “mercato” e due volte al mese aveva luogo il mercato degli animali.

Ad ottobre e a novembre si tenevano invece le due grandi fiere in onore dei Santi Patroni Giustina e Prosdocimo. Persino le più frequentate prediche di Sant’Antonio venivano tenute in Prato della Valle.

Uno scorcio del canale e delle statue

Opera giovanile del celebre scultore Antonio Canova è la scultura numero 52 del giro interno. L’originale è oggi ai Musei Civici; essa rappresenta Giovanni Poleni, il matematico e fisico veneziano che a soli 25 anni fu insegnante di astronomia e fisica presso l’ università di Padova.
Tra le atre statue ricordiamo quelle di Antenore, Torquato Tasso, Pietro D’Abano, Andrea Mantegna, Ludovico Ariosto, Francesco Petrarca, Galileo Galilei, Giovanni Dondi dell’Orologio, Antonio Canova stesso e Antenore, che, secondo il mito, fu il fondatore di Padova.

Una suggestiva veduta notturna

Nell’isola Memmia furono inizialmente allestiti padiglioni per dar vita ad un mercato, ma in seguito, al posto delle botteghe, furono piantati degli alberi che tanto hanno contribuito a dare un gusto tipicamente inglese alla piazza ma che al tempo stesso l’hanno resa unica, originale e indimenticabile.

Il Prato e Santa Giustina di notte

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