La storia di Padre Giacinto Bracci a Bellegra.

Immagine di Padre Giacinto Bracci, per gentile concessione dell’Ass.ne Padre Giacinto Bracci.

Ci sono dei valori innati che appartengono alla persona, all’indole e alla personalità. Questi valori, come l’umanità e la dedizione al prossimo, sono propri di persone che hanno dedicato la loro esistenza a servire la comunità nella quale abitavano. È il caso di Giacinto Bracci a Bellegra.

Accenni biografici

Giacinto Bracci nasce in provincia di Viterbo l’11 luglio del 1877 da un’umile famiglia contadina. Fin dalla giovane età, capì che la propria serenità risiedeva nella religione, tanto che già nel 1864 vestì l’abito dell’Ordine minore di San Francesco, dopo aver terminato gli studi in Teologia e Filosofia. Dopo pochi anni, nel 1902, il 20 dicembre, fu ordinato sacerdote presso Rieti.

Nel 1905, chiese espressamente alla Diocesi di essere nuovamente trasferito a Bellegra (Roma) dove restò quasi interrottamente per circa quarant’anni. In questo pittoresco borgo, arroccato sul Monte Celeste, Padre Giacinto si distinse per la sua umiltà, solidarietà con i bellegrani, la sua profonda vocazione che riuscì a dimostrare grazie alla sua vita che svolse nel rispetto assoluto delle regole francescane. Svolse anche il mestiere di questuante, non solo a Bellegra, ma anche nei paesi limitrofi. In tal modo ebbero modo di affezionarsi a lui anche i cittadini dei borghi vicini. Oltretutto Padre Giacinto non si esimeva mai da dare consigli o conforto ai suoi fedeli.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, egli dovette lasciare il suo amato paese per recarsi prima a Orte (provincia di Viterbo), poi a Bolsena e in seguito a Farnese (Viterbo), riuscì a fare ritorno a Bellegra solo dopo la fine del conflitto bellico, rimanendo qui solo per poco tempo. Fu, infatti, trasferito di nuovo: questa volta, in provincia di Ancona.

Nelle Marche, però, la sua salute cominciò a peggiorare. Fu più volte ricoverato presso gli ospedali marchigiani. Morì all’età di novanta anni nel 1967. Per sua volontà fu seppellito presso la Cappella del Monte Calvario a Bellegra, tanto era il suo amore per questo affascinante luogo.

Ancora oggi, i bellegrani lo ricordano con affetto. La sua tomba è diventata meta di pellegrinaggio. Appena due anni fa, i cittadini hanno iniziato una raccolta-firme per chiedere la sua beatificazione, non solo per la sua innata e profonda umanità, ma anche perché, secondo molte testimonianze, egli compì numerosi miracoli (guarigioni, ad esempio). Una vita per gli altri, quella di Padre Giacinto: un’esistenza composta da settantuno anni di ordine francescano e sessantaquattro di sacerdozio.

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