L’affascinante simbolo della Rosa Camuna: storia e interpretazione
La Val Camonica mostra ancora oggi molti esempi di arte rupestre, incisioni su rocce che raffigurano scene di caccia, disegni antropomorfi e legati alla natura. A oggi sono stati scoperti circa 300.000 disegni, gli studiosi concordano all’unanimità che siano stati fatti dal popolo dei Camuni.

I Camuni furono un antico popolo che abitò la zona durante l’età del ferro (II e I millennio A. C). Essi sono ricordati dalle fonti classiche, a partire dal I secolo a. C, come un sorta di comunità che stanziò nelle zone nei pressi delle Alpi centrali.
Tra le incisioni più diffuse c’è sicuramente quella della rosa camuna, ritrovata ben novantadue volte. Essa assomiglia a una girandola o a una croce ansata. Quest’incisione è legata spesso ad altre incisioni che raffigurano guerrieri che sembrano danzare o girare intorno a essa, come se fosse un simbolo venerato. In altri casi, invece, i guerrieri sono incisi nell’atto di difenderla. Ancora oggi non c’è una spiegazione univoca fra gli studiosi che hanno preso visione di questi disegni. Molti archeologici ritengono comunque che sia stata legata al sole e poi divenuto simbolo di buon auspicio.
Si tratta comunque di un simbolo abbastanza diffuso, infatti è stato rivenuto in Mesopotamia. È plausibile dunque credere che sia nato in questo luogo e poi in qualche modo trasmesso al popolo dei Camuni, infatti sono state scoperte “rose simili” anche in Portogallo, Svezia e Spagna. Si trattava dunque di un simbolo piuttosto diffuso e accertare la sua origine, sarebbe una scoperta che potrebbe darci molte informazioni in più sul popolo dei Camuni.
La Rosa Camune in Val Camonica si presenta fondamentalmente in tre forme: a croce asimmetrica e simmetrica e infine a forma quadrilatera.